00:00 10 Dicembre 2014

Variabilità atlantica dicembrina: quali conseguenze?

Una spiccata variabilità potrebbe caratterizzare la circolazione atmosferica della seconda decade dicembrina, restituendo al nostro stivale condizioni atmosferiche caratterizzate da un'alternanza tra fasi piovose passeggere e piacevoli intermezzi di tempo soleggiato che, in linea generale, potrebbero essere preponderanti rispetto alle giornate di cattivo tempo. Possibilità di una maggiore ingerenza fredda nord-atlantica da mercoledì 17 dicembre in avanti.

Un certo ricompattamento del Vortice Polare alle alte latitudini europee ed atlantiche, si rivelerà fondamentale nello spiegare il comportamento della circolazione atmosferica prevista in Europa durante questo scorcio di mensilità dicembrina. Il comune denominatore sarà infatti la semipermanente d’Islanda, inizialmente collocata col proprio perno sui settori atlantici settentrionali, non mancherà di portare ripercussioni sullo stato del tempo di tutta Europa.

La circolazione atmosferica acquisterà caratteristiche spiccatamente oceaniche, stante la persistenza di una sostenuta ventilazione occidentale che sferzerà soprattutto sui settori settentrionali dell’Europa, il Regno Unito, la penisola Scandinava ed ovviamente, l’Islanda, laddove si prevedono condizioni atmosferiche fredde e tempestose.

In ambito italiano e mediterraneo, una fase di instabilità è prevista durante il prossimo fine settimana, inizialmente con riflessi soprattutto al centro-nord tra sabato 13 e domenica 14. Riflessi anche sulle regioni del centro-sud tra lunedì 15 e martedì 16. L’intervento di alcune veloci perturbazioni sui settori meridionali dell’Europa, sarà conseguenza di quelle che in gergo vengono chiamate onde corte, nel linguaggio specifico, "Onde di Bjerknes". Queste ultime sono da considerarsi come delle locali e brevi ondulazioni che possono prendere vita nel territorio occupato da una grande saccatura, anche in presenza di corrente a getto molto tesa, come quella prevista nei prossimi giorni.

In questo contesto vengono completamente a mancare gli episodi di "blocking". Le perturbazioni ed i relativi sistemi nuvolosi percorrono grandi distanze nel giro di breve tempo, facendo acquistare al tempo atmosferico caratteristiche di spiccata dinamicità e variabilità. Durante il periodo invernale questo tipo di circolazione è anche sintomo di poco freddo, irruzioni d’aria artico-marittima o polare-marittima con effetti temporanei e molto fugaci.

Aria fredda nord-atlantica oppure mitezza?

Nei prossimi giorni tenderà ad essere limitata l’influenza delle masse d’aria fredda alle basse latitudini europee, riferendoci quindi ai paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Su queste zone del continente sarà molto alto il rischio d’avere fasi temperate sia al suolo che in quota, nelle quali verrà messa in gioco aria tiepida "risucchiata" dai settori medio-atlantici sin verso il cuore del Mediterraneo ed ovviamente anche l’Italia.

Una maggiore ingerenza delle correnti fredde nord-atlantiche potrebbe intervenire da mercoledì 17 dicembre in avanti, quando una generale maggiore ondulazione della corrente a getto potrebbe avviare un periodo di maggiori scambi meridiani. L’Europa occidentale e l’oceano Atlantico diverrebbero sede di un’importante area d’alta pressione assimilabile al famigerato anticiclone azzorriano, mentre sull’Europa centrale e sull’Italia la ventilazione diverrebbe tendenzialmente nord-occidentale, stante anche un possibile trasferimento di vorticità dai settori atlantici verso quelli scandinavi.
 

Autore : William Demasi