00:00 28 Aprile 2009

Uno sguardo agli indici: come inizierà maggio?

Da una analisi dei principali patterns circolatori ricaviamo la conferma riguardo al generale miglioramento atteso per il ponte del Primo Maggio. Ci dicono anche che non durerà...

La primavera sta prendendo una brutta piega. La nomina di stagione piovosa sull’Italia sta confermandosi in pieno, tuttavia quest’anno abbiamo a che fare con una ricorrenza dei fenomeni anche oltre le normali aspettative. Ora, alle porte del ponte primaverile per eccellenza, quello del Primo Maggio, molti di noi hanno in programma viaggi, spostamenti, uscite ed escursioni; urge pertanto conoscere quale sarà l’evoluzione più probabile, anche a lungo termine, e per questo utilizziamo lo strumento più indicato ed affidabile, quello degli indici teleconnettivi.

Partiamo da vicino (si fa per dire): per i prossimi giorni l’indice spia del tempo euro-atlantico, ovvero la NAO (scarto di pressione ai due estremi del nostro oceano) è previsto in risalita. Ciò sta a significare l’intervento di una struttura anticiclonica in possibile espansioone fin sul comparto mediterraneo.

A questo dato si contrappone in modo quasi speculare quello riferito al collega AO (scarto di pressione tra le latitudini artiche e quelle medie), previsto in calo dopo una notevole impennata centrata a cavallo tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. In sostanza il vortice polare, dopo un colpo di acceleratore che favorirà la distensione di una bancata anticiclonica con asse quasi zonale (esattamente disposta da sud-ovest verso nord-est), tornerà sui suoi passi. Tutto cambierà rapidamente e lo stesso anticiclone che si era fatto garante di un miglioramento nel weekend del Primo Maggio, potrebbe risultare una velenosa spina nel fianco a lungo termine.

Lo sbilanciamento del lobo settentrionale di questa alta pressione sulla regione scandinava, proseguirà verso il Polo: l’alta pressione andrà addirittura a cercare un contatto con il collega aleutinico dall’altra parte dell’emisfero, in risalita grazie ad un certo indebolimento dell’indice pacifico PNA (scarto di pressione simile alla NAO ma riferito al Pacifico).

Per questo progetto l’alta scandinava dovrà nientemeno che attraversare l’Artico indebolendo così notevolmente il vortice polare. L’aria fredda che verrà bruscamente scalzata dalla bolla calda che vi si infilerà si potrebbe riversare verso le medie latitudini su due versanti, quello nord-atlantico ad ovest o quello nord-europeo ad est.

Al momento gli scenari proposti dai nostri modelli propendono per un 50/50, significando che la prognosi per la prima decade di maggio non risulta affatto scontata. La cosa che rimane più probabile è la sollecita dipartita dell’alta pressione a favore del rientro di aria nuovamente più instabile e potenzialmente favorevole al ritorno di tempo non buono già intorno al 6-8 del nuovo mese.

Nei prossimi giorni torneremo su questo discorso rimarcando quanto di nuovo si sarà nel frattempo verificato e ponendo quindi le basi per un più solido e concreto procedimento prognostico. Continuate a seguirci.
Autore : Luca Angelini