00:00 22 Maggio 2003

Una profonda “ferita” sul Mediterraneo fra lunedì e martedì?

Cerchiamo di capire che tempo farà all’inizio della prossima settimana.

Una nuova discesa di aria artica marittima si prepara ad investire in pieno il Mediterraneo? A quanto sembra dalle ultime elaborazioni a nostra disposizione ci sono conferme in tal senso; l’aria fredda però non è diretta sulle nostre teste, ma più ad ovest sulla Penisola Iberica.

Difatti la corrente a getto polare tornerà entro domani ad ondeggiare vistosamente nel bel mezzo dell’Atlantico, andando ad agganciare la sua “collega” subtropicale e spingendola verso sud, su Gibilterra ed il Marocco, dove arriverà entro sabato sera.

Come conseguenza ci potremmo attendere la classica risposta calda dai tropici sulla nostra Penisola, con temperature molto elevate ed umidità alle stelle, ma in effetti non sarà così; infatti la goccia fredda in quota che sta ancora interessando buona parte delle nostre regioni meridionali tenderà a muoversi molto lentamente verso est, andando a centrarsi sulla Grecia, bloccandosi sul posto e limitando con la sua azione disturbatrice la rimonta anticiclonica africana in quota.

D’altra parte a causa di tale disposizione delle figure bariche, la corrente a getto subtropicale una volta arrivata su Gibilterra dovrà piegare verso le Baleari per poi suddividersi in due rami: uno (il più potente) aggirerà da sud la depressione greca, l’altro (poco attivo) risalirà verso nord-nordest, sfiorando le Alpi.

Pertanto la profonda saccatura atlantica che si sarà generata fra Regno Unito e Penisola Iberica probabilmente resisterà piuttosto a lungo, permettendo l’isolamento di una nuova “goccia fredda” sul Mediterraneo solamente in un secondo tempo, fra lunedì e martedì; ciò potrebbe portare la depressione stessa a spingersi più verso est rispetto alla norma, provocando un certo peggioramento del tempo anche sull’Italia, con piogge che stavolta diverrebbero più copiose sulle regioni tirreniche.

In definitiva possiamo dire che l’anticiclone atlantico non ha ancora la forza per imporsi sull’Europa occidentale, mentre le depressioni oceaniche risultano ancora piuttosto attive; è comunque una situazione da seguire istante per istante, in quanto la sua evoluzione nel lungo termine potrebbe prendere pieghe in parte diverse rispetto a quelle esposte.
Autore : Lorenzo Catania