00:00 17 Dicembre 2014

Un sasso FREDDO è stato lanciato nello stagno…

Il modello americano crede in un'evoluzione fredda.

L’abbiamo annunciato ieri, lo ribadiamo anche oggi, dopo aver preso atto che anche l’emissione odierna del modello americano ha virato decisamente in direzione del freddo per gli ultimi giorni dell’anno.

E’ stato gettato un sasso freddo o un pezzo di ghiaccio nello stagno, quasi a sorprendere le corse del modello gemello GEFS e le sue fedeli perturbatrici, che per una volta non sono riuscite neanche con la "fantasia" a ricreare scenari più crudi di quello ipotizzato dalla corsa ufficiale GFS per la fine di questo 2014.

Isoterma dei -10°C che sfonda su mezza Europa a 1500m, rovesci di neve a spasso su molte nazioni, vento e freddo invernale come non si vede da tempo. Un po’ troppo indubbiamente: la media degli scenari ridimensiona un po’, ma non del tutto questo quadro favorevole al Generale Inverno.

Si vede chiaramente dalle mappe il parziale blocco del flusso zonale, con un anticiclone che, sia pure poco convinto, proverebbe a fare muro in pieno Atlantico, favorendo la discesa dell’aria artica almeno verso il centro Europa.

La neve arriverebbe ad imbiancare il nostro Appennino centro-meridionale, poi toccherebbe addirittura alla Valpadana prendersi la sua razione di neve per il giorno di Capodanno. Troppo avanti certo, ma stupisce la perfetta sovrapposizione del run 06 di ieri con quello notturno appena sfornato, tanto che l’uno sembrava la copia dell’altro.

Si sa che spesso, dopo aver gettato il sasso, il modello americano nasconde la mano, per poi lanciare un altro sasso. In pratica per alcuni runs sembra cancellare questo tipo di scenari estremi, per poi riproporli all’improvviso, leggete a tal proposito questo articolo:  
https://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/peggioramenti-l-effetto-fantasma-nei-modelli/42694/

Aldilà dell’emissione americana comunque i segni di un certo "scompattamento" del vortice polare ci sono tutti e, come avevamo indicato nelle proiezioni stagionali, potrebbero evidenziarsi proprio tra fine anno e la prima decade del gennaio.
 

Autore : Alessio Grosso