Situazione attuale: l'alta pressione interessa ormai da diverse ore il nostro Paese, apportando una calma pressochè assoluta della ventilazione che favorisce la produzione delle inversioni termiche. Nebbie persistenti e molto dense hanno infatti ricoperto la Valpadana, mentre vasti banchi di nubi basse stanno interessando le coste tirreniche, rendendo il tempo grigio e nuvoloso. Splende il sole soltanto su Alpi ed Appennino ed infine sulle regioni meridionali. Valori termici molto miti soprattutto alle quote superiori, freddo umido in Valpadana. Venti deboli o assenti.
L'anticiclone "urla" il suo diritto d'appartenenza al Mediterraneo.
Certe annate del passato sono state caratterizzate da una straordinaria attività ciclonica sul Mediterraneo, basti pensare al tormentato inverno del 2013, caratterizzato da una fortissima attività ciclonica di natura oceanica che ha regalato all'Italia (e non solo) uno degli inverni più piovosi della storia recente. Dalle alluvioni di Roma alle abbondanti nevicate sulle Alpi, con accumuli sin oltre 10 metri alle quote superiori i 2000 metri. Quest'oggi ritroviamo una condizione atmosferica completamente differente, nella quale ad un Vortice Polare molto compatto, fa seguito un'egemonia anticiclonica che tiene sotto scacco il Mediterraneo.
Tale situazione sarà destinata a rinnovarsi senza troppe variazioni anche nei prossimi giorni. Tuttavia nonostante la presenza dell'alta pressione, sulle pianure e lungo le coste il sole faticherà a farsi vedere. Le giornate sono molto corte e come se non bastasse, una diffusa nuvolosità concentrata nei bassi strati dell'atmosfera renderà sovente i cieli nuvolosi. Le nebbie saranno ben rappresentate nelle zone di pianura, con temperature piuttosto fredde ed umidità relativa attestata su valori elevati.
Uno sguardo al lungo termine: emerge qualche novità?
Volgendo lo sguardo alla seconda decade dicembrina, il bacino del Mediterraneo continuerebbe ad essere influenzato dall'alta pressione. Tuttavia potremo sperimentare un cambiamento negli assetti delle figure bariche a livello europeo, attraverso la migrazione di un lobo del Vortice Polare dal Canada all'Eurasia, così come viene ipotizzato questa sera dalla previsione del centro di calcolo europeo. Un raffreddamento della temperatura che, conseguentemente, potrebbe intervenire sui settori nord-orientali dell'Europa, da monitorare attentamente per eventuali sviluppi futuri.