Situazione attuale: si attenuano gli effetti della circolazione ciclonica sino a ieri ben rappresentata dal gorgo di nubi con perno i settori meridionali del Paese. Sulle regioni di mezzogiorno le precipitazioni sono diventate più sporadiche e le schiarite tendono a farsi più ampie. Nel frattempo le regioni del nord sono state interessate da alcune modeste propaggini nuvolose conseguenti al transito di una perturbazione piuttosto debole. Il tempo migliore è rimasto confinato ai settori centrali del Paese.
L'anticiclone delle Azzorre in modalità "low profile" proverà ad espandersi verso il nostro Paese.
I primissimi giorni di marzo 2015, coerentemente con l'avvio della primavera meteorologica, presenteranno sul Mediterraneo una modesta rimonta anticiclonica determinata dalla ormai classica "sferzata" di correnti occidentali oceaniche, pronte ad attraversare i settori nord-europei. L'Italia verrà a trovarsi nella via di mezzo tra queste due grandi figure bariche. L'anticiclone non riuscirà ad espandersi in modo deciso verso il nostro territorio, mentre le correnti instabili di origine atlantica (qui inserite in un contesto termico piuttosto mite) seguiteranno a portare ripercussioni sullo stato dei nostri cieli che, nonostante la mitezza dell'aria su alcune regioni faticheranno a mostrarsi sereni, privilegiando invece una continua scorribanda di nuvolosità, in questo caso senza essere associata a nessun particolare contributo precipitativo. (fig. 1)
Ancora tempo instabile con neve a bassa quota da giovedì 5 marzo in avanti.
In merito all'evoluzione sulle lunghe distanze previsionali, una fase di maltempo accompagnata da temperature solo moderatamente fredde ci interesserebbe a partire da giovedì 5 marzo in poi. Tale fase troverebbe risposta in una nuova, modesta elevazione dell'alta pressione delle Azzorre verso le latitudini settentrionali dell'oceano Atlantico. Una nuova ondulazione della corrente a getto con conseguente generazione di una zona di bassa pressione alimentata da aria fredda di origine artica, interesserebbe il bacino del Mediterraneo portando precipitazioni e nevicate sino a bassa quota, specialmente sulle regioni centrali dello stivale. (fig. 2)
Sulle lunghissime distanze, riferendoci quindi al termine della prima decade marzolina, compare addirittura l'ipotesi anticiclone con conseguenze primaverili sui settori centro-occidentali del continente europeo. (fig. 3)