Situazione attuale: una debole perturbazione è in procinto di attraversare il nostro Paese, entro domani, martedì 3 gennaio la troveremo sulle nostre regioni centrali e meridionali, laddove sono previste alcune precipitazioni. La giornata odierna è risultata inserita in un contesto di venti meridionali che hanno determinato l'accumularsi di nuvolosità di tipo basso lungo la fascia costiera tirrenica. Freddo intenso nottetempo ed al primo mattino sulla Valpadana, con estese brinate, valori temperati altrove.
L'evoluzione del tempo prevista sul nostro stivale in questo scorcio di gennaio, sarà caratterizzata dall'entrata in scena di alcune figure bariche dalle caratteristiche molto diverse tra loro. Tra giovedì 5 gennaio e domenica 8, il nostro Paese ricadrà sotto l'influenza di una circolazione d'aria molto fredda di origine artico-continentale, un vero e proprio "acuto" del Generale Inverno che, per almeno 72 ore, farà piombare la nostra penisola nel freddo e nel gelo.
La ventilazione nord-orientale ben rappresentata anche nei medi e negli alti livelli dell'atmosfera, esporrà le regioni del medio e del basso versante Adriatico all'arrivo di nuvolosità e precipitazioni che potranno risultare nevose sino in pianura. Fiocchi a bassa quota faranno la loro comparsa tra venerdì 6 e sabato 7 gennaio anche sul versante settentrionale della Sicilia. Il resto del Paese sperimenterà una forte ventilazione da nord-est ma con un cielo sgombero da nubi, soprattutto al nord.
L'evoluzione successiva sarebbe caratterizzata da un nuovo rinforzo delle correnti occidentali e di conseguenza l'ennesimo addolcimento delle temperature che al nord si verificherà senza alcun contributo di neve al piano, mentre al centro ed al sud porterà al rapido scioglimento della neve prevista sotto l'Epifania. Volgendo infine lo sguardo alla seconda decade di gennaio si preannuncerebbero nuovamente scenari di tipo invernale.
Per quanto concerne gli "steps" dell'ondata di freddo ormai imminente, la linea di tendenza calcolata dal prestigioso modello con sede a Reading, resta sostanzialmente allineata con la tesi del modello americano. Viene inoltre CONFERMATA da ambo i modelli la distensione dell'alta pressione sul Mediterraneo a partire da domenica 8 gennaio, con valori di temperatura in veloce ripresa soprattutto alle quote superiori e lungo la fascia costiera.
Spingendo lo sguardo a LUNGO TERMINE, ambo i modelli sembrano ancora confermare la presenza ostinata di una figura anticiclonica sull'ovest Europa, ma anche nuove, importanti circolazioni d'aria FREDDA di origine artica che dall'Europa settentrionale (Scandinavia) si espanderebbero verso la parte più orientale del nostro continente (paesi dell'est, Balcani, Mediterraneo orientale).
Tirando le somme...
L'episodio di freddo previsto sotto l'Epifania darà un grosso scossone al nostro inverno che, sino a questo momento, ha presentato delle tinte un po' "opache". La neve a bassa quota se non addirittura in pianura, tornerà per l'ennesima volta a "premiare" le regioni di Mezzogiorno, con buona pace per chi ancora spera nell'arrivo della neve al nord, laddove prevediamo freddo in condizioni di tempo molto secco.
L'inverno duro e crudo sul nostro Paese sarà però relegato ad una parentesi di effimera durata (non più di 72 ore), dopo la quale parrebbe ripristinarsi rapidamente una circolazione d'aria ben più mite di origine oceanica. Non pare tuttavia una fase destinata a protrarsi all'infinito, sul lungo periodo (seconda decade) potrebbero infatti tornare a manifestarsi sull'Europa delle nuove circolazioni d'aria fredda questa volta non più continentale bensì di origine polare oppure artica.
Seguite gli aggiornamenti.