Situazione attuale: l'Italia è attualmente interessata da un campo di pressioni livellate che determinano un tipo di tempo dal sapore abbastanza insipido. Non ci sono annuvolamenti consistenti ma nemmeno vere giornate di sole.
Lungo le coste dei versanti tirrenici sono presenti occasionali banchi di nuvolosità bassa mentre nelle zone interne degli Appennini addensamenti cumuliformi sfociano in rovesci di pioggia localizzati in aree ristrette. Annuvolamenti cirriformi interessano in questo momento i settori nord-occidentali italiani e la Sardegna, senza portare precipitazioni. Il contesto termico risulta improntato alle temperature miti, la ventilazione è debole.
L'instabilità del fine settimana: una circolazione di aria più fresca in quota proveniente da nord-est ci accompagnerà durante il fine settimana. L'arrivo dell'aria più fresca determinerà una leggera flessione della pressione e del campo geopotenziale alle quote superiori. Questo si tradurrà nella realizzazione di modeste manifestazioni di instabilità che riguarderanno soprattutto le ore pomeridiane. Rovesci ed occasionali brevi temporali saranno quindi possibili lungo l'Appennino mentre maggiori schiarite prevarranno lungo le coste. Uno standard classico di primavera.
Dopo che cosa succederà secondo il modello inglese ECMWF?
L'anticiclone di lunedì funzionerà da spartiacque all'arrivo di una seconda fase instabile attesa già da martedì 15. Secondo episodio di instabilità portato da correnti nord-orientali che tuttavia potrebbe determinare conseguenze maggiori. Sui settori orientali e meridionali del Paese l'instabilità sarebbe abbastanza diffusa, possibile sia lungo i rilievi che nelle aree costiere. Le temperature subirebbero un contraccolpo più deciso un pò su tutto lo stivale con ingresso di ventilazione vivace e fresca da nord-est. La fase instabile attesa tra martedì 15 e mercoledì 16 aprile viene prevista anche dal modello americano GFS ma in questo caso le ripercussioni sullo stato del tempo italiano sarebbero avvertibili soprattutto sui versanti adriatici.
Possibile ritorno alle perturbazioni di natura atlantica da sabato 19 aprile in avanti.
Spingendoci nelle lunghe distanze previsionali, la situazione si fa più incerta; da parte del modello americano GFS ritroviamo ancora conferma sull'intenso passaggio perturbato di matrice nord-atlantica. Il modello inglese conferma solo in parte questa previsione, anche se in tal senso sono stati dei passi in avanti. Eliminato l'anticiclone di ieri sul lungo termine a favore di una zonalità titubante