Erano circa le 14.30 di venerdì, il cielo di Lamezia appariva assai diverso dal solito, come mai di recente era capitato di vedere, completamente sereno verso ovest dalla parte del mare, nerissimo invece dalla parte sud-orientale.
Nubi basse e nerissime, tipiche della formazione di una tromba marina sul mare, giungevano veloci da sud-est. I rilievi dalla stazione meteo indicavano una loro altezza media di circa 750 metri s.l.m., ma ciò che colpiva l’osservatore era proprio il loro avanzare spedito da sud su-est verso nord, oltre che il loro colore scurissimo.
Di li a poco, in un'area assai ristretta di territorio, il finimondo: una vera tromba d’aria colpiva il centro abitato con vento fortissimo e violento, capace di staccare interi tetti da alcune palazzine e farli precipitare sulle strade sottostanti.
Alberi sdradicati, detriti e rottami in aria, sparsi ovunque con diverse auto schiacciate sotto il peso dei lamierati di copertura. Le trombe d’aria, nella nostra regione sono rare, ma violente e particolarmente pericolose; sono assai più frequenti le trombe marine e come queste traggono la loro origine dalla differente temperature della superficie sottostante, in genere più calda, con l’aria fredda presente in quota.
Il fatto che il fenomeno si sia formato su terraferma è indice di un contrasto termico assai marcato originatasi con il caldo fuori stagione dei giorni scorsi e la presenza di nuclei freddi dovuti alla coda della perturbazione che ha portato le piogge di queste ultime due giornate.
Particolare anche la localizzazione del fenomeno concentratosi in una area ristretta di territorio, basti pensare che ad un chilometro di distanza non si sono registrati danni neppure minimi. L’orario di primo pomeriggio con scarsa presenza di gente in strada ha evitato conseguenze ben più drammatiche.