00:00 24 Gennaio 2010

Tra lunedì e mercoledì moderato maltempo su tutta l’Italia, al nord rischio nevicate anche in pianura

Una struttura depressionaria rilasciata dal vortice polare prenderà possesso del Mediterraneo occidentale sprofondando poi fino al nord Africa. La perturbazione ad esso associata si occuperà nella prima parte della prossima settimana di tutto il nostro Paese.

E’ un peggioramento annunciato. Lo è nonostante le carte facciano ancora fatica a inquadrare esattamente dove andrà a parare quel benedetto minimo di pressione in calata dalle alte latitudini. Perchè è così importante conoscere questo particolare?

Beh, perchè solo quando sapremo con esattezza la trattoria delle masse d’aria traccianti saremo in grado di entrare nel particolare e imbastire una previsione corretta. Questo ci preme dirlo, anche perchè al nord c’è il rischio di nevicate fino in pianura nella giornata di martedì.

Se questo minimo slittasse però anche solo un centinaio di chilometri più a sud, tutto svanirebbe e al posto della neve su quelle regioni si stenderebbe un cielo grigio sterile, o addirittura potrebeb comparire il sole, specie sul comparto alpino, posto al limite del compasso nuvoloso proposto dal sistema frontale.

Per ora regge l’ipotesi neve al settentrione, stante la sovrapposizione di un flusso convogliatore caldo al di sopra di un pregresso cuscino freddo.

Ma la perturbazione sarà di largo respiro. Il ramo freddo andrà a interagire con detto flusso caldo e provocherà rovesci, localmente anche temporaleschi, a doppia mandata sulla Sardegna, già a partire da lunedì, mentre martedì saranno sotto fenomeni analoghi anche le regioni centrali e meridionali, soprattutto tra Lazio-Abruzzo in giù.

Al settentrione, dopo un temporaneo seppur modesto rialzo termico, preferibilmente avvertito sui settori di nord-est e sulla Romagna, le temperature caleranno nuovamente e il clima si manterrà freddo. Complessivamente più mite al centro e al sud, con particolare riferimento alle Isole Magiori e al meridione. Qui la neve si arroccherà dunque in montagna, dove sopra i 1500 metri potremo avere accumuli anche importanti.
Autore : Luca Angelini