La mappa mostra l'estensione dei ghiacci artici dal 1979 ad oggi: (si consiglia di ingrandire la mappa per avere un migliore riscontro visivo).
Ogni volta che le temperature in Italia sono superiori alle medie del periodo (la maggior parte delle volte) ci si ricorda che il riscaldamento globale è un serio problema per la nostra vita futura sulla terra; non appena arriva del freddo (magari un mese con temperature al di sotto della media) si pensa che tale problema sia sparito...solo perchè al momento si sente freddo.
Questo atteggiamento è concettualmente sbagliato. E' sacrosanto dire che l'Europa e l'Italia stanno sperimentando una primavera complessivamente dinamica e fresca, ma è altrettamto vero che il caldo sta "impazzando" su altre zone del nostro Pianeta.
Il grafico in alto mostra l'estensione dei ghiacci artici dal 1979 ad oggi. Tra il 2016 e il 2018 sembrava esserci un recupero della loro estensione, mentre quest'anno siamo tornati nuovamente nel baratro.
Avere l'Artico ridotto in queste condizioni significa diminuire il gradiente termico orrizzontale tra il Polo e l'Equatore. Se il gradiente cala, anche il getto che trasporta i sistemi perturbati diventa più debole; il risultato è una sempre maggiore difficoltà delle perturbazioni atlantiche a raggiungere l'Italia.
E' vero che la pioggia può arrivare sulla nostra Penisola anche con gli scambi meridiani, ma non è la stessa cosa. Pensate al deficit idrico presente ormai in ogni inverno sulle regioni settentrionali. Il blocco imposto dall'alta pressione delle Azzorre troppo gonfia, devia le correnti facendole provenire quasi sempre da settentrione; da qui sorgono tutti i problemi di carenza idrica che al nord si presentano soprattutto tra dicembre e marzo.