Gli scarti termici inferiori alle medie stagionali che abbiamo registrato nel mese di dicembre, vengono spazzati via dall'impeto di una circolazione estremamente mite che condiziona e condizionerà questa prima decade di gennaio 2018. Dapprima i venti occidentali oceanici, accompagnati da uno zero termico superiore ai 2000 metri persino sull'arco alpino, poi l'impeto di una ventilazione sciroccale ad estrazione "profonda" che condizionerà il tempo del Mediterraneo centrale nei prossimi giorni, prolungandosi sin verso l'inizio della prossima settimana (lunedì 8). Inutile parlare di neve in pianura in queste condizioni, persino le regioni dell'Italia settentrionale, venendo da un periodo di mitezza "quasi" primaverile, non potranno usufluire neppure di quelle residue "sacche"
d'aria fredda incollate al suolo che avrebbero potuto garantire un limite dei fiocchi sino a quote collinari almeno sul nord-ovest.
L'apice della mitezza nel periodo compreso tra sabato 6 gennaio (Epifania) e lunedì 8, ricadrà nell'ambito delle nostre regioni meridionali. A scatenare questa risalita d'aria così mite, lo sprofondamento parziale di una circolazione depressionaria sui settori di basso Mediterrraneo centro-occidentale, sul Marocco e sull'Algeria, emulando in tal modo un pattern tristemente famoso nel periodo tardo primaverile ed estivo. Verrà messa in moto una circolazione di venti sud-orientali (Scirocco) aventi caratteristiche assai miti.
Spostando più nello specifico lo sguardo alle regioni meridionali, tra domenica e lunedì, al piano isobarico di 850hpa le temperature misurate saranno sino ad 8/10°C superiori alle medie di riferimento. Stiamo parlando di valori in aria libera, riferibili grossomodo alla quota di 1500 metri, laddove saranno toccati e forse persino superati, picchi sino a +10°C. L'effetto sottovento imposto dallo scavallamento dello Scirocco lungo i crinali montuosi della Sicilia, per qualche ora potrebbe innalzare la colonnina di mercurio sino a +12°C, lo zero termico verrà a trovarsi alla ragguardevole altitudine di 3500 metri!
Quali effetti vi saranno al suolo?
Le regioni meridionali almeno sino a martedì 9 gennaio subiranno scarsi effetti dalla nuova perturbazione distesa sui Mediterraneo centro-occidentale sino alla Francia ed alle regioni del nord. Le condizioni di variabilità inserite in un contesto ove non mancheranno dei momenti soleggiati, potranno innalzare i valori massimi al suolo sino ad una soglia di +18°C/+20°C.
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Autore : William Demasi
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