00:00 26 Novembre 2008

Temperatura -2°: pioggia. Com’è possibile?

Capita a volte che dal cielo cada pioggia anche con temperature in prossimità del suolo al di sotto dello zero. Cerchiamo di capire il perchè.

Poniamo di essere in pieno inverno e di aver appena assistito all’ennesima giornata fredda, ma serena. Il termometro alle 19 di sera segna già -5°. Il cielo risulta sereno e questo ci fa credere che la temperatura scenderà ulteriormente.

Dopo circa un’ora proviamo a controllare nuovamente il termometro e notiamo che segna sempre -5°, ma l’aria risulta maggiormente offuscata, segno inequivocabile dell’aumento dell’umidità.

Subito ci insospettiamo sul fatto che la temperatura non cali più e questo ci fa credere che qualcosa stia cambiando.

Dopo circa mezz’ora ecco che scorgiamo le prime nubi che arrivano e che pian piano coprono il cielo. La temperatura aumenta bruscamente e si porta a -2° nel giro di venti minuti.

Passa un’altra mezz’ora e il cielo risulta totalmente coperto da un mantello di nubi stratiformi, con la temperatura al suolo che si mantiene sui -2°.

Per un amante della neve questi sono gli attimi più belli: il cielo coperto dopo tanti giorni di sereno e con una temperatura sottozero; da un momento all’altro si attende che cominci a nevicare, in quanto sembra tutto pronto.

Passa un altro quarto d’ora e la nostra attesa viene beffata alla grande: dal cielo, invece di vedere cadere gli enormi e soffici fiocchi di neve, notiamo un’insignificante pioviggine che bagna le strade e gli alberi.

Accidenti, ma come è possibile? Con una temperatura sottozero dal cielo cade pioggia? Sarà soltanto una cosa temporanea!

Purtroppo non è così: la pioggia si intensifica e a contatto con gli oggetti a temperatura sottozero congela e forma una pericolosa pattina di ghiacchio. Non si riesce nemmeno a camminare in quanto si rischia di scivolare per terra.

L’amante della neve, ormai deluso, depone definitivamente la speranza di vedere cadere i magici fiocchi bianchi e si dedica ad altro.

Questo è un fenomeno non inusuale nel periodo invernale, soprattutto in Pianura Padana. Cerchiamo di capire che cos’è che ha beffato le nostre bianche attese.

Se la temperatura a livello del suolo è al di sotto dello zero, non vuol dire che lo sia anche in quota. Il motivo sta nel fatto che, nelle zone di pianura in inverno, vi è spesso il fenomeno dell’inversione termica.

La temperatura invece di diminuire con la quota, come è logico attendersi, aumenta. Questo fatto si manifesta soprattutto in condizioni di cielo sereno e con calma di vento. Quindi non è inusuale avere -2° a livello del suolo e magari + 3° a 800 metri di altezza.

In effetti, se il cielo si rannuvola, l’inversione termica dovrebbe ridursi, ma in alcuni casi può persistere anche in caso di copertura nuvolosa.

Se sulla nostra zona la temperatura a livello del suolo risulta negativa e in quota si manifesta un afflusso di aria calda abbastanza repentino, questo non riesce a scalzare subito il freddo sottostante, in quanto l’aria calda che vi scorre sopra è più leggera della sottostante aria fredda. Ecco, allora, che sulla nostra verticale può scorrere aria a temperatura positiva senza che noi ce ne accorgiamo.

Una massa di aria calda sopra un cuscino freddo si comporta come quando si soffia sul parabrezza di un’automobile e si nota un certo appannamento. Il vapore acqueo si condensa al di sopra del vetro e forma l’appanno. Allo stesso modo l’aria calda condensa sopra lo strato freddo e forma le nubi stratificate sopra descritte.

Se la temperatura a livello del suolo si mantiene sui -2° mentre, ad esempio, a 800 metri di altezza abbiamo +4°, tutte le precipitazioni che passeranno attraverso questo strato di aria più calda fonderanno in pioggia. Il fatto che la pioggia incontri una temperatura sottozero a livello del suolo, non vuol dire che questa verrà riconvertita in neve, anzi si presenterà come piogga sopraffusa, ovvero allo stato liquido anche se immersa in una temperatura ambiente negativa.

Questa, una volta toccati gli oggetti a temperatura ovviamente sottozero, congela e forma il famoso “gelicidio” o ghiaccio di pioggia, molto dannoso per le piante e per i fili della corrente, oltre che per gli automobilisti.

Quando, allora, possiamo sperare nella neve? Quando la temperatura della massa d’aria umida che scorre al di sopra del cuscino freddo non si discosta dallo zero. In questo caso le precipitazioni, non incontrando uno strato caldo dove possono fondere in pioggia, arrivano al suolo come neve.
Autore : Paolo Bonino e Alessio Grosso