00:00 10 Gennaio 2009

Strat-warming? Cos’è? Cosa comporta?

Spesso si parla di questo “evento” perché viene dato per certo ed intenso; ma è veramente fondamentale nel determinare cambiamenti repentini delle condizioni meteorologiche?

Si parla molto del fenomeno dello Strat-warming.

In pratica attraverso le misure della temperatura e di altri parametri meteorologici nella stratosfera (fra i 15 e gli 80 km di quota) vengono monitorati i movimenti del grande Vortice Polare, che a seconda dei suoi capricci può provocare notevoli sconvolgimenti sotto questo punto di vista in pochi giorni.

Quando infatti si verifica un repentino riscaldamento dell’aria in alcune zone della stratosfera (anche 30-40°C in poche decine di ore, per motivi ancora non del tutto comprensibili), il Vortice Polare viene costretto a deformarsi, o addirittura a suddividersi in 2-3 minimi distinti, che poi viaggiano in parte verso le medie latitudini, portando ondate di freddo inusuali su zone normalmente temperate.

Ad esempio la grande ondata fredda dell’inverno ’85 fu collegata immediatamente ad un riscaldamento di 50-60°C nella stratosfera del Polo, riscaldamento associato ad uno spostamento di uno dei minimi principali del Vortice Polare verso l’Europa centrale.

Bisogna però evidenziare che un leggero riscaldamento della stratosfera in alcune zone dell’emisfero durante l’inverno è naturale, e fa parte di un ciclo annuale che non porta ad anomalie evidenti.

Comunque la lettura della parola magica “Stratwarming” porta a reazioni istintive che fanno gridare subito ad ondate di gelo eccezionali in arrivo.
Autore : Lorenzo Catania, adattamento Alessio Grosso