Il bel tepore apprezzabile durante una giornata tranquilla di primavera o d'autunno oppure il calore estivo vi invogliano a trascorrere mezza giornata sulla spiaggia anche se il cielo sopra il mare e la costa non è del tutto sereno e si scorgono qua è là delle nubi dalla forma torreggiante, indice di instabilità atmosferica.
Passano alcune ore e le nubi cumuliformi si aggregano e si gonfiano passando allo stadio di "cumulo congesto", con alla base dei filamenti più scuri, detti virga, che indicano la presenza di un rovescio o di un acquazzone. Tuttavia non vi preoccupate perché nella vostra postazione splende il sole e quello che sembra un temporale nascente si trova in mare aperto. Il vento è quasi calmo.
Di colpo la vostra attenzione viene catturata da una nube ad imbuto lunga e sottile che collega la base della nube con la superficie del mare. Se siete sufficientemente vicini o avete fra le mani un binocolo riuscite a scorgere che il vento in prossimità di quella nube si fa minaccioso, il mare si increspa e magari udite anche un gorgoglio d'acqua in lontananza. Si tratta di una "tromba marina", ossia una sorta di piccolo tornado che si sviluppa sul mare. Come reagite? Rimanete ad osservare il curioso fenomeno e magari scattate alcune foto oppure fuggite via il più velocemente possibile?
Qualunque cosa decidiate di fare è bene sapere che la tromba marina trae gran parte della sua energia dall'aria solitamente calda e umida che staziona sopra le acque del mare e che l'ascensione e l'invorticamento della colonna d'aria sono facilitati dall'assenza di ostacoli e rilievi e dalla forza deviante (o di Coriolis).
Dunque le trombe marine si formano più facilmente rispetto ad un tornado e, avendo strada libera intorno tendono a dissolversi più lentamente. Sono però molto meno violente e devastanti (sebbene i venti rotanti possano sfiorare i 250 km/h) perché le escursioni termiche che si realizzano sulla colonna d'aria che si trova sul mare sono meno marcate rispetto a quelle riscontrabili sulla terraferma.
Inoltre, poiché l'aria sopra il mare è solitamente molto umida, non è raro vedere dei vortici sottilissimi con una condensazione ben evidente. Chi corre i rischi maggiori? Sicuramente le piccole imbarcazioni che si trovano nelle immediate vicinanze dell'evento possono vivere attimi di panico. In particolare le barche a vela o i wind-surf i cui movimenti sono strettamente legati al vento. Poiché infatti le trombe marine tendono a svilupparsi in assenza o calma di vento, il vento predominante è quello di richiamo che si dirige verso la base della tromba e che dunque tende ad attirare a sé tali imbarcazioni.
Ci sono pericoli sulla costa? Tecnicamente se la tromba marina tocca la terraferma deve chiamarsi tornado. Quando ciò avviene però, quello che succede nella maggior parte dei casi è una sua rapida perdita di potenza ed un dissolvimento venendo rapidamente a mancare le forze e le condizioni che l'hanno generata.
Non resta dunque che osservare la direzione di spostamento del vortice e se la vostra postazione è lontana dalla traiettoria, rimanete pure a godervi lo spettacolo che un simile fenomeno può offrire ai vostri occhi.