Dopo diversi giorni di distanza dall'innesco dei primi roghi, una vastissima porzione della Siberia continua tutt'ora ad essere devastata dagli incendi. Secondo le prime indagini effettuate dal governo russo, la causa degli incendi sarebbe provocata dal traffico di legname e dai fuochi accesi dai cosiddetti "trafficanti del legno", un esteso contrabbando illegale che affligge l'ex Unione Sovietica ormai da molti anni. Una parte di questi roghi avrebbe inoltre un'origine naturale, e sarebbe provocata dalla caduta di fulmini in una circostanza particolarmente avara di pioggia. Il governo Russo si è mosso molto lentamente per arginare questo problema che inizialmente è stato sottovalutato; nei primi giorni, quando la situazione poteva ancora essere gestita, il Cremlino ha infatti deciso di non intervenire per via della spesa enorme che avrebbe dovuto affrontare per contenimento degli incendi in una zona che non ricopriva alcun interesse economico.
Nell'immagine, le nuvole si mescolano alle particelle cenere rilasciate in atmosfera dagli enormi incendi che stanno colpendo la Siberia. Forse anche a causa delle elevate temperature estive, nelle ultime settimane gravi incendi si sono verificati anche in Alaska e Groenlandia, ad una latitudine superiore al Circolo Polare Artico.
I primi interventi relativi a questi ultimi giorni, sono stati grossolani ed inefficaci, sono decollati centinaia di aerei cisterna che hanno lanciato milioni di litri d'acqua sulle zone considerate più gestibili ma i risultati sono stati scarsi, nessuno degli oltre 300 incendi presenti è stato ancora spento. Anche adesso, mentre vi stiamo scrivendo, sta bruciando un'area estesa quanto la Grecia. Su diversi centri abitati che si trovano nel luogo del disastro, l'aria è ormai avvolta da una cappa di fumo irrespirabile, le prime foto e le testimonianze delle persone che vivono su questi luoghi, parlano di una situazione apocalittica, moltissimi stanno fuggendo dai centri abitati e quei pochi che rimangono sono costretti ad uscire di casa con la mascherina.
Nell'immagine, le auto guidano su un ponte che attraversa il fiume Angara. L'aria viene resa irrespirabile dalla densa coltre di fumo prodotta dagli incendi boschivi appena fuori dall'insediamento di Boguchany.
In totale si parla di oltre 6 milioni di ettari di bosco andati in fiamme, gran parte dei roghi rimane ancora attivo tutt'ora, potrebbe essere uno dei disastri ambientali più grandi di tutti i tempi ed ai nostri occhi sta passando in gran parte inosservato. Nell'ultima immagine, il desolante panorama lasciato dal passaggio del fuoco sulla taiga: