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Sandokan e il tempo

Lo sceneggiato Rai più famoso degli anni 70 ha influenzato il nostro modo di vivere? Ci sono riferimenti alla meteorologia?

In primo piano - 30 Giugno 2010, ore 10.27

Sandokan: la Tigre della Malesia; Mompracem: la sua meravigliosa isola. L'eroe malese, nato dalla fantasia di Emilio Salgari, è stato magistralmente portato sugli schermi dalla Rai nel 1977 ottenendo un eccezionale e meritato successo di pubblico.

Il cattivo Sir James Brook, (Adolfo Celi), il rappresentante della Compagnia delle Indie, lo sfruttatore del popolo malese, contro il pirata Kabir Bedi tra scontri, arrembaggi, duelli, rapimenti, tradimenti. In mezzo la perla di Labuan, Marianna Guillock, (Karol André), che si innamora del tenebroso e fascinoso Sandokan.

A fare da cornice a spiagge bianchissime, palme, velieri e all'inconfondibile sagoma del pirata una colonna sonora che ha fatto sognare milioni di italiani. Lo sceneggiato infatti venne riproposto a più riprese durante i mesi estivi degli anni successivi e in tutti gli italiani crebbe la voglia di esotico.

Nacquero così nelle calde serate del luglio cittadino progetti di visita del Borneo, dell'India, delle Maldive o delle Seichelles. Oltre ad aver modificato il nostro rapporto con il turismo e i viaggi d'oltremare quanto insegna lo sceneggiato a livello naturalistico e meteorologico?

Abbiamo imparato che le formiche si possono anche mangiare e fritte pare siano buonissime, che un serpente può far parte della vita quotidiana, basta tenere una pistola nel gazebo dove si prende il té come fa Janez De Gomera, il portoghese fedele compagno di Sandokan, oppure che trovarsi davanti una tigre durante un Safari non è poi un'esperienza tanto divertente.

Ma ciò che più colpisce e si collega al discorso meteorologico è la scena che vede Marianna interpellare delle donne che leggono il futuro nella sabbia. Una di loro dice così a Marianna: "perchè chiedere al mare se domani sarà calmo, lui non lo sa, chiedilo alla nuvola che passa veloce sopra la palma o al gabbiano che vola alto nel cielo, forse loro ti risponderanno, e spera...".

In queste poche parole c'è tutta la saggezza indiana del presente e del passato. Il capire che non sarà il mare a muoversi autonomamente ma dovrà succedere qualcosa lassù nell'atmosfera a determinare con la forte ventilazione un aumento del moto ondoso, e poi ecco gli animali, nei loro movimenti c'è un valido aiuto per capire ad esempio se stia arrivando qualche tempesta, e infine il dubitativo: neanche osservando tutti questi elementi avremo la certezza che un evento si verifichi: la presunzione umana di sapere tutto spesso ci porta a compiere clamorosi errori di valutazione.

Nella vita le cose non vanno mai perfettamente come vorremmo...


Autore : Alessio Grosso

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