00:00 23 Settembre 2005

RITA: ultime ore prime dell’approdo, colpirà in pieno Port Arthur!

Le ultime notizie sull'uragano.

Ha perso leggermente potenza Rita ma i suoi venti soffiano ancora oltre i 230 km/h e punta sempre di più verso nord. Rispetto alle ultime ore sembra che il suo obiettivo privilegiato sia PORT ARTHUR, cittadina ai confini con la Louisiana, anche Galveston, Pasadena e Houston verranno colpiti ma in misura leggermente più blanda di quanto si preventivava solo ieri.

Dovrebbe invece subire grossi danni Beaumont, subito più a nord di Port Arthur, a rischio anche Lake Charles.

Quando invece l’uragano raggiungerà Dallas e Shrevenport sarà molto più blando, declassato alla categoria 1 o poi a tempesta tropicale.

La cosa è abbastanza normale: l’uragano trae energia dall’oceano, il landfall, cioè il suo inserimento sulla terraferma lo priva in poche ore di gran parte della sua energia.

Come mostrano le cartine del modello americano la pressione andrà sensibilmente aumentando e Rita non farà più paura.
Dopo Rita, nel Golfo del Messico arriverà Stan: ancora non si sa quando si formerà, ma il suo nome ormai si trova nelle liste compilate dall’ Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) per ogni regione del pianeta colpita da uragani.

Per la regione Caraibi, Golfo del Messico e Atlantico Nord’, l’elenco del 2005 va da Arlene a Wilma, in rigoroso ordine alfabetico. Inoltre, nomi maschili e femminili si alternano:
Ophelia, Philippe, Rita, Stan, Tammy. Le liste, stabilite dai comitati regionali, sono gia’ pronte nientemeno che fino al 2010.

Contrariate dal fatto che le calamita’ naturali prendessero nomi esclusivamente di donna, le femministe americane riuscirono
ad imporre l’alternanza alla fine degli anni ’70.

Altre zone a rischio (Pacifico Nord-Ovest, Golfo del Bengala,
Mare della Cina) includono nelle loro liste nomi di animali o di
piante, tradotti nelle loro lingue regionali.
“E’ una questione di cultura: ad alcune regioni non piace
usare nomi di persona”, dice Nanette Lomarda, responsabile del
programma di sorveglianza dei cicloni tropicali all’Omm.

Inoltre – aggiunge – quando un uragano e’ stato particolarmente devastante o letale ”il suo nome e’ cancellato dalla lista”. E cosi’ che non ci sara’ piu’ un uragano Andrew (agosto 1992, 23 morti e 21 miliardi di dollari di danni nel sud degli Stati Uniti), ne’ Mitch (5.657 morti e 8.050 scomparsi nel 1998 in Honduras), ne’ Charley, ne’ Ivan, che colpirono la Florida e Cuba in agosto-settembre 2004.
Autore : Alessio Grosso e report redazione