L'alta pressione si ritirerà gradualmente verso est la prossima settimana, consentendo l'inserimento di una vasta saccatura che, per diversi giorni, potrebbe rimanere bloccata tra Penisola Iberica, Francia, il nostro settentrione e parte del centro Italia.
Una situazione molto rischiosa per il nostro territorio che proprio in novembre fa segnare di norma uno dei picchi precipitativi più alti di tutto l'anno. Peraltro questa è una di quelle situazioni più pericolose.
L'anticiclone di blocco infatti finisce per rallentare notevolmente il transito dei corpi nuvolosi, metteteci poi un mare ancora caldo, in grado dunque di fornire un ulteriore contributo perturbato con i suoi temporali marittimi, aggiungete che alcuni territori sono già pesantemente intrisi d'acqua e il gioco è fatto. Si nota molto bene dalla comparazione delle corse del modello, riferite al nord, come le precipitazioni risultino altamente probabili.
Abbiamo oltretutto scelto una zona d'analisi non particolarmente piovosa, cioè una di aperta pianura per giudicare l'attendibilità del modello. A nostro avviso l'impianto è ormai definito: grossa saccatura e coinvolgimento graduale, ma sempre più importante e persistente del nostro settentrione, della Toscana e poi forse anche del resto del centro e della Campania da giovedì 3 e almeno sino al 10 novembre. In seguito sarà probabile una breve parentesi anticiclonica, prima di una possibile svolta verso l'inverno, ma si tratta solo di un'ipotesi.