00:00 20 Ottobre 2003

Quattro chiacchiere con il presentatore…BIGIO BIAGGI

Il noto e simpaticissimo presentatore della Televisione Svizzera Italiana racconta il suo rapporto con il tempo.

“Bigio” è un personaggio inamovibile della Televisione Svizzera Italiana, una sorta di istituzione che ha fatto epoca. Le sue trasmissioni per giovani e meno giovani, condotte con quella sua spontaneità ticinese e pregne di umanità, sono state per anni un appuntamento fisso anche per noi italiani, soprattutto per i lombardi, che “spiavano” con piacere i programmi ticinesi.
Da “Buzz, fizz, quiz”, passando per “ti piace l’insalata?” fino a “cosa bolle in pentola?” e “mi ritorna in mente”, per finire con “Sergio Colmes indaga”, ecco i suoi più grandi successi.

Bigio ha dimostrato grande eclettismo e competenza sia nelle emissioni per la gioventù, che in quelle culinarie, senza dimenticare la storia del vissuto quotidiano ticinese. Una conduzione sempre brillante e spumeggiante, colorata da genuine “uscite” dialettali, dalla consapevolezza di parlare al popolo come “uno di famiglia”. Questo è Bigio, un campione di basket mancato, probabilmente per amore della TV.
Un amore ripagato dal pubblico…

Quale miglior punto di riferimento allora per parlare di meteo vissuta in Canton Ticino? Uno spaccato “popolare” dal quale non si può prescindere, quattro chiacchiere tra amici per capire come la meteo possa influenzare la nostra vita.

Signor Biaggi, ha qualche particolare ricordo d’infanzia legato al tempo in Canton Ticino?
Bigio: i ricordi d’infanzia son legati a qualche nevicata e a qualche bel temporale in montagna; non sono fra quelli che temono tuoni e lampi, anzi in un certo senso potrei dire che mi affascinano.

Quale fenomeno atmosferico La affascina maggiormente?
Bigio: oltre a quanto risposto alla domanda precedente aggiungerei stare alla finestra ad osservare il lago nelle tipiche giornate autunnali, alludo a quelle uggiose con quel tanto di nebbia che basta a sfumare i profili del paesaggio.

Ritiene che il clima del Ticino sia cambiato rispetto a vent’anni fa?
Bigio: “a naso” mi sentirei di rispondere affermativamente ricorrendo a un bel luogo comune che comunque mi pare abbastanza realista: ” Son sparite le mezze stagioni”.

Anche in Ticino secondo Lei il tempo è il primo argomento di conversazione quando ci si incontra per strada?
Bigio: non saprei se proprio il primo; comunque certamente uno dei più “battuti”. Il mio “osservatorio” é un po’ particolare essendo quasi sempre sollecitato, al primo approccio, su argomenti che riguardano la mia professione.

Pensa che le previsioni del tempo siano cresciute in affidabilità negli ultimi anni?
Bigio: penso proprio di sì, tanto é vero che una previsione sbagliata é ormai diventata notizia da TG.

A quale zona del Ticino è particolarmente affezionato e quale zona ritiene più bella dal punto di vista paesaggistico?
Bigio: sono particolarmente affezionato al Ticino tutto e, come detto sopra, in particolare alla zona del lago Ceresio sulle sponde del quale ho la fortuna di abitare e che percorro spesso (anche sulla sponda italiana) nelle mie uscite in bicicletta.

Quanto incide lo stato del tempo nelle Sue performances lavorative?
Bigio: non penso di essere metereopatico; comunque ritengo di “rendere meglio” con la pioggia anche se le prime giornate di caldo primaverile riescono solitamente a mettermi di buonumore.

Personalmente ama più il caldo o il freddo?
Bigio: penso si sia capito: preferisco il freddo, naturalmente riferito a quello delle nostre latitudini.

Dove andrebbe in vacanza in Italia?
Bigio: amo molto poco viaggiare. Solitamente preferisco trascorrere le mie vacanze in Svizzera. L’Italia é legata ad una decina di giorni al mare, meglio in settembre.
Mete preferite, ormai da anni, Cervia, Lignano Pineta o Forte dei Marmi.
Autore : Alessio Grosso “Capo-redattore”