00:00 29 Ottobre 2015

Quando la fantasia è meglio della realtà….

In inverno ormai il virtuale è meglio del reale.

L’appassionato ad ogni inverno sogna che il grande blu o addirittura il viola che compare nelle mappe meteorologiche, segnale di freddo estremo, possa raggiungere il Mediterraneo e dunque l’Italia.

E’ un atteggiamento irresponsabile ed immaturo? Forse, ma tante passioni si nutrono dell’irrazionale che alberga dentro di noi dall’infanzia e che vorrebbe emergere qualche volta anche a sessant’anni.

La passione è passione e il desiderio di vivere un evento freddo di grande rilevanza, magari accompagnato o seguito da una bella nevicata, resta tra i principali desideri di chi segue questa scienza, indipendentemente dalle conseguenze.

Spesso succede che le carte illudano, che ci facciano fantasticare oltre misura, poi si scopre che in realtà va bene anche così, va bene anche il sogno, l’illusione, perchè ci aiuta a vivere meglio, non l’ha scoperto mica solo Gigi Marzullo

E le mappe meteo spesso invitano a sognare e diventa più inverno sullo schermo del pc e dunque sulla propria scrivania che fuori dalla finestra, con quelle isoterme di -15°C che si avvicinano, si avvicinano, poi si allontanano, poi tornano a bussare ai nostri confini, ma la delusione è sempre dietro l’angolo, specie man mano che ci si avvicina al giorno dell’evento.

Il freddo si assottiglia e si torna gradualmente con i piedi per terra, ma la vista del viola sulle mappe del tempo riuscirà sempre a stupire il freddofilo, a far trascorrere notti in bianco al pensiero, a quella sottile, esile, fragile speranza che quel lago gelido possa davvero vincere tutte le resistenze e presentarsi al nostro cospetto. E se non sarà così almeno avremo sognato, lode a chi ha inventato quei colori sfavillanti, nei quali puoi tuffarti ad immaginare l’evento che vorresti vivere.

E’ la stessa emozione che si prova quando il cielo è coperto, la temperatura perfetta, ma ancora non cade un solo fiocco di neve. L’attesa è qualcosa di speciale, unica, che difficilmente chi non ama la neve potrà mai comprendere pienamente.

Il primo fiocco è come una liberazione, come un esame superato all’Università, come l’abbraccio del tuo bambino all’uscita da scuola, come essere guariti da una malattia.

E quando il cielo si riempie di fiocchi e il suolo risponde con un abbraccio accogliendoli tutti, allora è davvero un grande regalo, uno di quelli che conserverai gelosamente per il resto della vita. Ogni episodio nevoso rimarrà scolpito infatti in maniera quasi indelebile nella mente dell’appassionato. Le drammatiche fasi finali, quelle in cui la neve passa a pioggia o in cui la neve viene mangiata dalle alte temperature, ti lasciano un grande vuoto dentro, una sottile depressione che solo la speranza di un nuovo evento potrà cancellare.
Viva l’inverno!
 

Autore : Alessio Grosso