Nell'arco dell'intero anno, le correnti che interessano l'Italia sono mediamente occidentali. La nostra Penisola, difatti, risente della circolazione delle medie latitudini, che pone come dominante la corrente da ovest.
Spesso e volentieri, però, il getto può ondulare e le masse d'aria lavorare per meridiani. Questo succede quando l'alta pressione delle Azzorre si alza sul Vicino Atlantico o sull'Europa occidentale, bloccando il normale percorso delle perturbazioni da ovest.
Nel periodo invernale, spesso, si hanno correnti che arrivano dai quadranti settentrionali. In genere si tratta di aria assai meno umida rispetto alla zonale classica, ma se giustamente "solleticata" dai rilievi può portare precipitazioni.
Diciamo subito che l'arco alpino ci protegge. Di conseguenza i massimi effetti di una perturbazione da nord o da nord-ovest si avranno sulla Svizzera, la Francia, la Germania e l'Austria. Da noi, come già accennato, l'aria che riesce a filtrare si presenta in genere abbastanza secca.
Per ciò che concerne il nord Italia, una perturbazione da nord ovest difficilmente porta pioggia. In estate può favorire temporali intensi, ma in questo caso il calore accumulato al suolo funge da fattore esaltante per la costruzione delle nubi.
Nel semestre freddo, a parte qualche fiocco di neve sui settori alpini confinali, qualche rovescio sulla Liguria di Levante, il Friuli Venezia Giulia e la Romagna, tutto il settentrione resta a secco.
Per ciò che concerne il centro, distinguiamo invece due fasi. Quella prefrontale e quella postfrontale.
In sede prefrontale, ovvero quando le correnti al suolo si dispongono temporaneamente da ovest prima del passaggio del fronte freddo, la Toscana, l'ovest della Sardegna, il Lazio e l'Umbria possono avere dei rovesci. In questo caso il versante adriatico resterà all'asciutto in quanto protetto dalla catena appenninica.
In sede post frontale, ovvero quando il fronte freddo è ormai passato, le correnti tendono a disporsi da nord anche al suolo. In questo caso le regioni a rischio pioggia o neve saranno le Marche, l'Umbria orientale e soprattutto l'Abruzzo.
La parte tirrenica invece entra in sottovento e si aprono ampie schiarite.
Per ciò che concerne il sud, le differenze tra prefrontale e postfrontale sono minime, in quanto tutto il sud risulta bene interessato da questo tipo di correnti e l'Appennino risulta molto meno selettivo per via della sua irregolarità.
Con il nord-ovest, gli accumuli maggiori si hanno in genere sulla Calabria tirrenica e sulla Sicilia nord-orientale. Con il nord ed il nord-est sul Molise, la Puglia Garganica e la Lucania. Le correnti da nord-est in inverno possono portare copiose nevicate nelle zone interne del Molise.
L'unica regione ad andare in ombra pluviometrica con le correnti da nord è la Campania, segnatamente le zone costiere.