00:00 23 Novembre 2010

Prove generali di inverno, la possibile NEVICATA di domenica e lunedì al nord

La discesa di un nucleo depressionario direttamente dall'Artico verso la Francia strutturerà un intenso corpo nuvoloso sul Mediterraneo occidentale. Il ramo occluso si porterà domenica sul nostro settentrione dove sembra abbia potenzialità nevose non indifferenti. Entriamo nel dettaglio.

I modelli voltano le carte in tavola e rincarano la dose. L’impianto generale del freddo ormai risulta essere ben inquadrato e unanime, con una saccatura collegata al vortice polare proiettata verso l’Europa centro-occidentale a partire da giovedì 25. Lungo il suo bordo occidentale, ossia lungo al direttrice Mar Glaciale Artico-Mar di Norvegia-Mare del Nord-golfo di Biscaglia, scivoleranno diversi impulsi secondari. E qui, una volta che si entra nel dettaglio della questione, nascono le complicazioni.

Complicazioni prognostiche dovute all’esatto posizionamento di questi minimi, la cui collocazione si rifà principalmente alla vorticità profusa dal getto in quota e dalla risposta orografica alle quote inferiori, ma anche a tutta un’altra serie di fattori notoriamente indigesti alla modellistica.

Ora, alla luce degli ultimissimi aggiornamenti, si nota da più analisi probabilistiche, la possibilità di un evento nevoso di tutto rispetto per il nostro settentrione tra la giornata di domenica 28 e quella di lunedì 29. L’evento trarrà origine dall’ultimo dei nuclei di aria artica rilasciati dal vortice polare, che si approfondirà domenica nei dintorni della Francia, grazie al contributo inaspettato di un ramo secondario della Corrente a Getto, in risalita dal medio Atlantico in direzione di Gibilterra.

Ne nascerà un vortice davvero vasto e profondo, incorniciato da un sistema frontale estremamente complesso che prenderà corpo sul Mediterraneo occidentale per poi risalire verso l’Italia, la quale ne sarà investita in pieno. L’apice dell’evento nella notte su lunedì, al momento del transito di questa trottola vorticosa sul mar Ligure, allorquando la pressione entro il suo core potrebbe scendere fino alla bellezza di 985 hectoPascal. Un valore rilevante, che denota geopotenziali molto bassi.  

La perturbazione descritta avrà il compito di separare l’aria artica-marittima in arrivo dal Mar di Norvegia e quella temperata afro-mediterranea in risalita dalle Baleari e dalle sponde meridionali del Mare Nostrum. I contrasti saranno nettissimi, da qui la probabilità di precipitazioni intense un po’ su tutto il Paese. Il nord però, stante il pregresso afflusso e stazionamento di aria già molto fredda in partenza,  vedrà cadere le precipitazioni attraverso una colonna d’aria quasi tutta sotto lo zero. Da qui l’alta probabilità di nevicate.

Al momento pare che i settori maggiormente votati alla prima consistente imbiancata della stagione saranno: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, entroterra ligure, ovest Emilia, pedemontana veneta, Trentino, Alto Adige e Friuli. Su tutti questi settori i fiocchi potranno raggiungere con una certa disinvoltura anche le zone di pianura, anche se i settori piemontesi e lombardi occidentali potranno ricevere accumuli complessivamente maggiori. Il netto rialzo termico che seguirà la progressione del fronte, porterà inoltre rapidamente la pioggia già nella mattinata di lunedì sulla parte centro-orientale della val Padana, resistendo a quote collinari solo nelle vallate più interne del Triveneto.

L’evoluzione descritta va intesa solo come linea di tendenza. Nei prossimi aggiornamenti vi sapremo dire di più riguardo questa partenza a razzo dell’inverno 2010.

Autore : Luca Angelini