00:00 17 Maggio 2016

Primi caldi estivi già nell’ultima decade di maggio: realtà o fantasia?

Volgendo lo sguardo all'ultima settimana del mese di maggio, un'onda anticiclonica di origine africana potrebbe portare i primi caldi di stagione non soltanto sulle regioni di Mezzogiorno ma anche sui settori dell'Italia settentrionale, vediamo nel dettaglio.

Sino a questo momento, la mensilità di maggio è trascorsa sotto importanti manifestazioni di instabilità che a più riprese hanno interessato diversi settori del nostro territorio nazionale; trattasi questo di un comportamento dell’atmosfera perfettamente normale, in quanto maggio rientra ancora a pieno merito all’interno del dominio di competenza della primavera meteorologica. Quest’ultima risulta spesso e volentieri scandita dagli impulsi di instabilità legati ad una circolazione atmosferica dinamica e vivace come è quella primaverile.

L’arrivo dell’estate e dei suoi anticicloni, si fa tuttavia sempre più vicina e benchè l’arrivo del trittico giugno-luglio-agosto non rappresenti certo una garanzia nè un sigillo di obbligata stabilità, per molte regioni rimane statististicamente il periodo più "quieto" dell’anno. Spesso e volentieri sono infatti gli anticicloni a dettare le regole del gioco sino al naturale declino della stagione.

Saranno prove generali di anticiclone quelle previste sul finire di maggio su alcuni dei paesi direttamente affacciati al bacino centrale del Mediterraneo: l’ultima settimana del mese potrebbe infatti presentare all’appello una rimonta altopressoria di stampo nord-africano, rivolta proprio ai settori centrali del mar Mediterraneo.

Esiste una profonda differenza tra quelle che sono state le dinamiche circolatorie che portarono un risveglio precoce dell’alta pressione africana nel mese di aprile, e quelle che invece saranno le dinamiche relative a quest’ultima parte di maggio: in questo caso non avremo infatti a che fare con un’azione di trascinamento indotta da una depressione sprofondata in posizione anomala sui settori settentrionali del continente nord-africano, bensì sperimenteremo la conseguenza diretta del naturale quanto fisiologico innalzamento delle fasce anticicloniche subtropicali e con esse l’arrivo delle prime onde di calore strutturate in modo certamente più organizzato rispetto quanto visto sinora.

In ogni caso, data la distanza temporale che ancora ci separa da questo evento, sono necessarie delle ulteriori conferme. Nei prossimi giorni sapremo senz’altro fornirvi delle risposte più sicure, anche se l’evoluzione appena descritta, appare al momento tutt’altro che trascurabile.

Autore : William Demasi