00:00 7 Novembre 2017

Previsioni meteo: persiste l’instabilità sulla nostra penisola, sino a quando?

Una circolazione d'aria fredda rinnoverà anche per i prossimi giorni condizioni meteo incerte su diverse delle nostre regioni. L'anticiclone proverà almeno in parte a tamponare la falla barica ma con scarsi risultati, dalla prossima settimana imminente una fase artica con nuovo ribasso delle temperature.

BREVE TERMINE. 

Neanche il tempo che il gorgo depressionario attualmente collocato sul bacino centrale del Mediterraneo possa ridursi di intensità, che un nuovo apporto d’aria fredda è previsto riversarsi dal golfo del Leone, alimentandone nuovamente la struttura. Sfruttando un canale depressionario lasciato aperto dalla posizione defilata dall’anticiclone delle Azzorre, correnti fredde nord-occidentali approderanno domani, mercoledì 8 novembre, attraverso il golfo del Leone, prolungando una fase di instabilità che terrà impegnato il nostro Paese almeno sino al prossimo weekend. Lo spostamento graduale del fulcro depressionario verso le regioni meridionali, concentrerà sempre più le nubi e le precipitazioni sul Mezzogiorno mentre le regioni del nord incorreranno nella protezione parziale dell’ala estrema orientale dell’anticiclone delle Azzorre con un paio di belle giornate soleggiate tra venerdì 10 e sabato 11 novembre, dove tra l’altro assisteremo anche ad una ripresa delle temperature.

MEDIO TERMINE. 

L’evoluzione successiva sembra confermare l’esordio di una nuova fase di instabilità che, sulle regioni del nord avrà caratteristiche molto più secche (Favonio) anche se riporterà un ribasso abbastanza sensibile delle temperature. Al centro ed al sud l’instabilità tornerebbe a farsi vedere soprattutto nei primi giorni della prossima settimana (lunedì 13, mercoledì 15) anche qui accompagnata da un certo ribasso delle temperature. 

A livello sinottico generale, ritroveremo attiva una figura depressionaria centrata col proprio perno sulla Penisola Scandinava; una modesta attività d’onda sull’oceano Atlantico consentirà a tale depressione di estendere la propria influenza anche ai settori orientali d’Europa, il nostro Paese ne sarebbe quindi coinvolto in maniera marginale, ricadendo nel lato discendente della saccatura.

LUNGO TERMINE.

Ad ogni modo l’evoluzione successiva, puntando quindi il nostro sguardo alla seconda metà del mese, appare già segnata da una nuova interruzione dei flussi di calore diretti alla fascia polare attraverso l’oceano Atlantico. Quindi un certo momento il nostro anticiclone smetterà di puntare a nord, distendendosi nuovamente sull’Europa e restituendo qualche giornata relativamente più tranquilla. 

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Autore : William Demasi