00:00 9 Ottobre 2015

Previsioni meteo: i primi freddi a partire dalle regioni settentrionali

Terminata l'influenza instabile portata dalle correnti nord-orientali, potrebbero entrare in scena le masse d'aria fredda di origine ARTICA. Nell'imposizione di tale circolazione un ruolo fondamentale sarebbe svolto dalla posizione defilata dell'anticiclone delle Azzorre sull'oceano Atlantico. Vediamo nel dettaglio.

Le novità che giungono quest’oggi dalle previsioni relative al medio ed al lungo termine, spingono il pedale dell’acceleratore verso un ulteriore diminuzione della temperatura attesa su tutta l’Italia dalla seconda metà del mese in avanti. I modelli mettono in risalto dapprima un periodo ancora influenzato dalla presenza dell’alta pressione scandinava, e quindi dalla persistenza sui nostri settori di una circolazione veicolante masse d’aria d’origine artico-continentale, dalla seconda metà di ottobre in avanti sarebbe l’aria fredda di origine artica a portare il suo messaggio sul Mediterraneo, favorendo un ulteriore ritocco verso il basso delle temperature su tutta l’Europa, con effetti che si farebbero sentire anche sullo stivale italiano. 

Questa evoluzione appare confermata sia dal centro di calcolo americano, sia dalla controparte europea; l’intervento delle masse d’aria ariche, sarebbe oltremodo agevolato dalla posizione defilata dell’anticiclone delle Azzorre che, dopo un periodo abbastanza lungo di latitanza, tornerebbe a manifestarsi sul vicino oceano Atlantico ma senza interessare direttamente il nostro continente. Ne deriverebbe una persistenza degli scambi meridiani che in questo frangente non darebbero più origine ai moti antizonali di queste ultime settimane ma innescherebbero sul nostro continente uno scambio diretto di battute tra venti settentrionali e venti meridionali. 

In questo frangente l’Italia, nonchè l’Europa centrale ed occidentale, ricadrebbero nel "lato discendente" della meridianizzazione, sperimentando pertanto un calo abbastanza sensibile delle temperature in grado di traghettarci in via ufficiale verso la fase avanzata dell’autunno. Un autunno che in questo frangente potrebbe addirittura prendere in prestito caratteristiche invernali, con l’arrivo precoce della neve sino a quote modeste su una vasta fetta d’Europa. 

Soffermandoci su una questione puramente "termica", il centro di calcolo americano ipotizza un calo della temperatura abbastanza sensibile anche sull’Italia: gli effetti delle masse d’aria di origine polare si farebbero sentire maggiormente sulle nostre regioni settentrionali, laddove sono previste isoterme inferiori ai +5°C alla quota di 1400 metri, ma il calo sarebbe avvertibile anche al centro ed al sud, con il ritiro delle isoterme estive sui settori più meridionali del mar Mediterraneo. Insomma stiamo commentando l’avvento di uno di quei famigerati "gradini stagionali" che hanno il compito di portare avanti il fisiologico processo di declino stagionale, avvicinandoci sempre più all’inverno meteorologico. 

Autore : William Demasi