Aprile potrebbe confermare la sua fama di mese più piovoso della primavera. Se da una parte il cielo sta al momento tornando parzialmente sui suoi passi, graziando le festività di una parte degli Italiani, dall'altra subito dopo la ripresa dell'attività lavorativa post-pasquale nuovi cupi scenari tingeranno i nostri orizzonti.
L'attenzione principale va al solito anticiclone atlantico, ben noto per le sue recenti puntate verso le alte latitudini. Questa simpatia per le regioni nordiche si confermerà anche in questo frangente; a partire dal 15 del mese infatti la cellula oceanica di bel tempo, anzichè puntare il suo naso verso il Mediterraneo, si lancerà alla conquista dell'Islanda, con possibile successivo ripiegamento verso la regione scandinava settentrionale.
In questo modo il vortice polare riceverà un fendente non da poco che lo deboliterà notevolmente. L'aria fredda racchiusa al suo interno inizierà ad essere sparsa verso le medie latitudini e l'asse del blocco anticiclonco atlantico erettosi ad ovest del Vecchio Continente ne guiderà le contromosse verso l'Europa.
Secondo alcuni scenari propostici dai modelli pare possibile dunque l'affondo di un asse di saccatura dalla regione scandinavo-finlandese verso l'Europa centrale, quindi fin sui nostri mari occidentali. A questo punto si attiverebbero massicce correnti di richiamo, miti e umide di origine afro-mediterranea a controbilanciare l'aria fredda in discesa dal grande nord con l'attivazione di notevoli contrasti termodinamici all'origine di una possibile prolungata fase piovosa, a tratti anche perturbata.
Prima di trarre conclusioni però, occorrerà verificare in prima istanza la reazione della saccatura all'impatto con la catena alpina. Proprio da questo fondamentale presupposto saremo in grado di tracciare una linea più particolareggiata di questo nuovo evento chiamato a impegnare la seconda metà del mese di aprile, così lontana da quella primavera stabile e soleggiata che effettivamente non gli appartiene.