Il lavoro di scrematura dei molteplici scenari propostici dai modelli fisico-matematici è stato arduo ma produttivo. Al momento ci troviamo di fronte a due ipotesi principali, le quali partono da uno stesso presupposto ma arrivano con due varianti sostanzialmente ancora piuttosto differenti.
Secondo la prima ipotesi, la cui probabilità si aggira intorno a 50%, quindi a pari punti con quella che vi indicheremo tra poco, ci troveremo di fronte a una blanda circolazione anticiclonica nei bassi strati, non supportata però in quota. In altitudine infatti aria piuttosto fresca sospinta in seno ad un debole asse di saccatura proiettato dal nord Atlantico verso la Francia, tenderà a rilasciare una goccia fredda sui nostri mari di ponente tra mercoledì e venerdì.
Da qui partirebbe una fase piuttosto instabile che coinvolgerebbe anche nei giorni succesivi il nostro Paese ma con eventuali rovesci solo a carattere convettivo, quindi più probabili nelle ore pomeridiane, serali e a ridosso delle zone interne, meglio ancora se montuose. Non mancheranno comunque ampi spazi soleggiati, in particolar modo nelle ore mattinali, lungo coste e pianure.
La seconda ipotesi prevede la collocazione della stessa lingua depressionaria poco più ad ovest, con l'asse di saccatura che rilascerebbe quindi questa goccia fredda sulle nostre isole Maggiori, ove lo scenario sarebbe pertanto simile a quello appena descritto.
Per il settore peninsulare, stante sempre una certa cumulogenesi pomeridiana a ridosso dele montagne (tranne probabilmente la cresta delle Alpi ancora abbondantemente innevata quindi scarsamente predisposta allo sviluppo della nuvolosità convettiva), il sole dovrebbe prevalere. In entrambi i casi le temperature si attesteranno su valori miti e comunque gradevoli su tutto il nostro territorio.
Per focalizzare l'ulteriore evoluzione e inquadrare correttamente la tesi prognostica vi invitiamo comunque a seguire i nostri prossimi aggiornamenti.