00:00 30 Ottobre 2018

Onde e mareggiate: quei CAVALLONI che un po’ ci affascinano, ma spesso INQUIETANO

La dinamica di una mareggiata.

Quante volte avete assistito ad una mareggiata? Sicuramente per chi abita in prossimità delle coste non è un evento così infrequente, soprattutto in autunno e in inverno.

Nella maggior parte dei casi una mareggiata è accompagnata da vento forte, che soffia in genere dal mare verso la costa. In questo caso le onde si alzano all’aumentare dell’intensità del vento, dando luogo al cosiddetto mare vivo.

Le onde di mare vivo sono in genere piuttosto corte, irregolari e spesso si rompono alla loro sommità, dando luogo alle famose creste.

Questo video ci mostra gli effetti di una mareggiata da Libeccio che si abbatte con tutta la sua forza sulla Riviera di Levante, in Liguria. Sia sulla Liguria centro-orientale che sull’alta Toscana, le correnti di Libeccio attraversano una zona di mare ampia e priva di ostacoli (in gergo tecnico si dice che hanno fetch molto elevato). In questo modo si possono formare onde eccezionalmente alte, come nel caso della giornata odierna.

Il fetch, in sostanza, indica la superficie di mare aperto su cui spira il vento con direzione e intensità costante ed entro cui avviene la generazione del moto ondoso. All’aumentare della superficie, aumenta la grandezza delle onde.

La stessa cosa succede sul litorale della Calabria Ionica e sul Golfo di Taranto in caso di forti venti sciroccali, che attraversano un’ampia superficie marina esente da ostacoli. Ecco una mareggiata da Scirocco a Catanzaro Lido.

Il mare, tuttavia, può presentare onde di altezze considerevoli anche in assenza di vento sul luogo. Questo capita spesso davanti a bacini piuttosto ampi o sulle coste degli oceani. La presenza di burrasche lontane, magari a molte miglia al largo, possono generare onde molto alte, che in seguito si muovono in direzione di aree dove il vento non soffia.

In questo caso si parla di mare morto. Le onde di mare morto sono spesso decisamente lunghe, prive di creste e possono causare grossi problemi nei porti a causa della risacca.

La Scala Douglas misura l’altezza delle onde in caso di mare vivo e anche la loro lunghezza in caso di mare morto, con valori compresi tra 0 e 9. La Scala Beaufort, forse più conosciuta, riguarda solo la forza del vento ed i suoi effetti sul mare, non prendendo in cosiderazione il mare morto. Essa ha valori compresi tra 0 e 12.

Ricordiamo che il mare in se non ha forza! E’ il vento che, con la diversa intensità, gonfia onde più o meno alte. Se non ci fosse il vento, le mareggiate non esisterebbero e i nostri mari sarebbero sempre piatti come i laghi.
 

 

 

 

 

Autore : Paolo Bonino