Prematuro parlare di eruzione in tempi brevi dell'Etna, ma e' stata osservata qualche attivita'sismica e registrate due scosse piu' forti che ci fanno pensare stia per iniziare una nuova eruzione".
Lo afferma Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a margine di un convegno dedicato alle calamita' naturali che precisa come "non sussistano rischi immediati" ne' siano presenti attualmente "deformazioni del terreno" sul vulcano.
Il vero rischio, tiene a sottolineare Boschi, "non e'costituito dall'Etna, che e' un vulcano effusivo, ma dal Vesuvio che e' un vulcano esplosivo. In tutto il mondo non esiste un problema come quello costituito dal Vesuvio".
E l'evacuazione in caso di situazione di 'allarme eruzione'
potrebbe presentare problemi: "in caso di fenomeni precursori
di lunghissima durata la situazione potrebbe essere di difficile gestione", e' il timore del vulcanologo.
A sottolineare il rischio-Vesuvio anche il direttore della
Protezione Civile, Guido Bertolaso, che pero' allarga lo
sguardo: "abbiamo nove vulcani attivi in territorio italiano. E
se ci sono costruzioni sulle falde del Vesuvio, nei Campi
Flegrei hanno edificato addirittura dentro i crateri. E che
dire di Ischia e di Pantelleria?"