00:00 10 Novembre 2014

News dal modello americano: la pioggia non abbandona lo stivale italiano

Novembre 2014 verrà ancora una volta ricordato per le abbondanti e frequenti precipitazioni che hanno caratterizzato a fasi alterne diversi settori dello stivale italiano. Nei prossimi giorni in tal merito ancora poche novità, permane una falla barica sull'ovest del continente che rinnoverà condizioni ideali alla pioggia soprattutto sui versanti occidentali dello stivale ma dovrebbe gradualmente scemare la probabilità d'avere ulteriori episodi alluvionali.

Dopo un weekend tutto sommato discreto, in queste ore lo stivale italiano si accinge ad essere interessato da un corpo nuvoloso foriero ancora di abbondanti precipitazioni dapprima sulle regioni settentrionali, in seguito anche al centro ed al meridione. Attore e regista di questa circolazione atmosferica, una depressione che colloca il proprio perno sui settori europei nord-occidentali (Regno Unito), obbligando, (oseremo quasi dire condannando) l’Italia ad essere interessata da un flusso meridionale di venti.

Quanto la ventilazione lungo il nostro Paese si dispone dai quadranti meridionali, (Libeccio o Scirocco) il tempo risulta quasi sempre instabile, con precipitazioni che il più delle volte tendono a sfogarsi lungo i versanti occidentali del nostro territorio, riferendoci quindi alle coste tirreniche ed alle regioni settentrionali. In questo momento il corpo nuvoloso interessa essenzialmente le sole regioni nord-occidentali e la Sardegna, nelle prossime ore l’avanzamento graduale verso est della depressione, favorirà un peggioramento delle condizioni atmosferiche anche sul resto del Paese, con precipitazioni pronte ad investire bassa Toscana, Lazio, Campania e poi le regioni meridionali (mercoledì 12). Su queste ultime non mancherà neppure qualche intenso episodio temporalesco.

Volgendo lo sguardo all’evoluzione successiva, il modello americano già da qualche giorno abbozza quello che potrebbe essere il primo timido tentativo d’avanzamento stagionale, andrebbe infatti allentandosi il braccio di ferro tra alta e bassa pressione che da troppo tempo insedia il nostro Paese, agevolando la formazione dei pericolosi blocking. In tal senso il parziale sfondamento d’aria più fresca di origine polare marittima (nord atlantica) sarebbe sintomatica di una risoluzione del blocco, un maggiore sfondamento delle masse d’aria fredda/fresca di origine settentrionale che da un lato favorirebbe le prime nevicate STABILMENTE a quote inferiori i 1500-1700 metri lungo l’arco alpino, dall’altro andrebbe diminuendo il potenziale energetico alla base della formazione dei più potenti episodi temporaleschi alluvionali.

Nel dettaglio saranno due le perturbazioni che interesseranno il Paese durante la settimana: tutte e due a lenta evoluzione, la prima sta già interessando i settori settentrionali dell’Italia, ed andrà espandendosi al resto del Paese tra domani, martedì 11 novembre e mercoledì 12. L’ondata di maltempo di esaurirà definitivamente giovedì 13 novembre, con le ultime precipitazioni che si attanderanno sul mezzogiorno. Le precipitazioni più intense sono previste su Liguria, Toscana, Lazio, Veneto e Friuli tra la giornata odierna, lunedì 10, e mercoledì 12. Tra mercoledì 12 e giovedì 13, temporali intensi e precipitazioni localmente abbondanti sono attese sulle regioni meridionali.

Venerdì 14, giornata di pausa con tempo soleggiato su quasi tutto lo stivale (ultimi disturbi si attardano al sud). La seconda perturbazione giungerebbe sull’Italia nel prossimo weekend, coinvolgendo nuovamente i settori nord-occidentali e portando precipitazioni abbondanti a partire dall’alta Toscana e dalla Liguria già da sabato 15. Ancora da rifinire nel dettaglio l’evoluzione successiva.

Modello americano "allo sbando" per quanto riguarda l’evoluzione a LUNGO TERMINE, riferendoci quindi nello specifico dalla terza decade del mese in avanti. Alcuni scenari previsionali propongono un intenso raffreddamento dell’Europa orientale che, pur non coinvolgendo in modo diretto l’Italia, rappresenterebbe un buon punto di partenza per la stagione invernale, altre linee di tendenza sposano invece la tesi della zonalità ad oltranza, con una vigorosa spazzolata di venti occidentali su gran parte d’Europa, il freddo relegato solo alle latitudini settentrionali e temperature generalmente sopramedia anche sui baluardi del freddo.

Autore : William Demasi