00:00 10 Febbraio 2014

Neve, pioggia, vento…e le rocce si disgregano!

Le nostre montagne sembrano apparentemente immutabili davanti alla pioggia, alla neve e al vento. Tuttavia gli agenti atmosferici contribuiscono continuamente all’erosione delle rocce che si manifesta in tempi lunghi.

Si ergono maestose e sembra vogliano sfidare ogni cosa: la neve, la pioggia, il vento. Sono le montagne, veri monumenti naturali, che si sono costituiti tramite movimenti della crosta terrestre che prendono il nome di corrugamenti.

Alcune formazioni montuose sono semplicemente vulcani spenti e sono formate dalla solidificazione del magma eruttato in precedenza.

Tutti i rilievi presenti sulla Terra, dai più alti a quelli più bassi, sono soggetti ad una continua erosione da parte degli agenti esterni. Noi chiaramente non ce ne accorgiamo, ma se si ragiona in tempi geologici, ovvero a distanza di migliaia di anni, gli effetti si notano eccome.

Che cosa succede quando una roccia subisce un processo di erosione? In primo luogo si ha un’alterazione di tutti i componenti chimici di base. In sostanza da elementi più compatti si passa molto gradualmente ad una forma più blanda e disgregata, che poi finisce per staccarsi dal costone principale per finire a valle.

Alla base di pareti rocciose anche elevate si trovano, difatti, massi e pietre che tendono ad accumularsi in formazioni classiche (conoidi) e che derivano dai processi di erosione del versante soprastante. Naturalmente il principale elemento disgregante è l’acqua, che in natura rappresenta il solvente ideale.

Tuttavia anche il vento svolge un ruolo molto importante nel campo dell’erosione, anche se gli effetti si notano in tempi più remoti. L’erosione operata dal vento e dall’acqua è responsabile anche di formazioni curiose. Le rocce possono venire “modellate” e  formare guglie, depressioni e piccoli altipiani.

Persino le acque di reflusso presenti nei fiumi hanno caratteristiche diverse a seconda della roccia attraversata. Se l’ambiente è calcareo, quindi con abbondante presenza di carbonato di calcio, l’acqua avrà una durezza maggiore. Viceversa, se le rocce attraversate risultano composte in prevalenza da silicio, la percentuale di carbonato di calcio sarà inferiore e avremo acque con una durezza minore.

Autore : Paolo Bonino