In più di un'occasione abbiamo fatto cenno ad una situazione volubile e suscettibile di cambiamenti a medio e lungo termine. I modelli odierni danno piena dimostrazione di ciò, ponendo scenari assai differenti tra gli elaborati per la fine di febbraio.
Dal cilindro del modello americano (prima cartina a sinistra) è uscito un minimo barico sul Mar Ligure, direttamente alimentato da correnti di matrice artica, il tutto per venerdì 27 febbraio. Inutile dire che con questa situazione nevicherebbe al nord anche in pianura.
La scadenza previsionale è molto elevata e la suscettibilità dei modelli sopra menzionata ci fa prendere il tutto con le dovute cautele. Tuttavia, da queste elaborazioni, non emerge la volontà di una rapida dipartita invernale a favore di un'incipiente primavera; in altre parole, la stagione fredda potrebbe avere ancora qualche cartuccia da sparare prima di lasciare spazio alla mitezza.
Per complicare ulteriormente il quadro (come se non fosse già abbastanza complesso) aggiungiamo questa mattina la tesi del modello europeo.
L'elaborato, pur non vedendo peggioramenti degni di nota sull'Italia stante l'alta pressione atlantica troppo invadente, ripropone quella dicotomia iniziale tra la primavera incipiente ad ovest e l'inverno crudo e perturbato a nord e ad est...con l'Italia nel mezzo, ovviamente!
Insomma, se ieri sembrava che l'alta pressione dovesse spuntarla, oggi questi sogni di gloria della stabilità sono stati decisamente ridimensionati a favore di scenari decisamente più interessanti...e invernali.