Il modello europeo questa mattina prova a far ruggire l'inverno sul nostro Continente. Invece delle solite mappe strettamente europee e mediterranee, questa mattina vi facciamo partecipi della situazione che prevede l'elaborato in questione a scala emisferica...e a distanze previsionali non impervie.
Partiamo dal lobo canadese, la vera "bestia nera" dell'inverno italico. Il lobo medesimo è stracolmo di vorticità, ma la sua posizione resta arricciata sul posto. In altre parole non generà vorticità effettiva sul mare anche se sul comparto medio atlantico determina comunque un'accelerazione del getto, ben visibile dalla freccia rossa.
L'aria calda indotta dal getto medesimo si intrude verso nord fino quasi alle latitudini del polo. Sul fianco orientale di questo "sbuffo mite" prenderà vita un forte afflusso di aria fredda di matrice artico-continentale che secondo il modello nostrano farà piombare nel gelo molti Paesi del nostro Continente, anche parte dell'Europa occidentale fino a sfiorare l'Iberia.
Per ciò che concerne l'Italia, il freddo potrebbe interessare il nord e il centro (da valutare se con o senza precipitazioni) mentre l'estremo sud verrebbe interessato da correnti miti.
Osservate la situazione prevista dal modello europeo per martedi 6 febbraio sempre sul nostro emisfero.
La sottile linea mite tenderebbe a chiudersi e quasi tutto il nostro Continente sarebbe sotto freddo intenso. Freddo, con la concreta possibilità di avere nuovi apporti di vorticità dal comparto nord Atlantico in quanto non vi sarebbe un blocco alto pressorio convinto.
...e il calore dove si sfogherebbe? Più ad est, dove vedete le frecce rosse, in direzione dell'Europa sud-orientale e della lontana Turchia.
Si tratta ovviamente di previsioni da verificare, ma la scadenza temporale questa volta non è lontana...