Nel prossimo futuro vengono confermati alcuni importanti movimenti delle figure bariche sul nostro emisfero, i quali avranno una ripercussione diretta sul tipo di circolazione che verrà a consumarsi sul nostro continente tra la seconda e la terza decade di gennaio. Tra gli elementi ormai confermati vi sarà il cedimento parziale del blocco anticiclonico sul nord-est Europa, confinato alla longitudine delle pianure russo-siberiane, laddove tenderà a termicizzarsi, quindi aumentando le caratteristiche fredde soprattutto negli strati prossimi al suolo. Potremo parlare a tutti gli effetti di anticiclone russo-siberiano.
Nel frattempo il nostro continente verrà interessato da un flusso di correnti abbastanza tese e turbolente in arrivo dai quadranti nord-occidentali; trattasi dell'ultimo "svuotamento" di vorticità in arrivo direttamente dall'Artico canadese.
Quali conseguenze?
Tra il 15 ed il 20 di gennaio, sull'Europa vi sarà una nuova condizione di forte instabilità con ventilazione assai tesa. Il nostro Paese sperimenterà un via vai di nuvolosità, con qualche precipitazione possibile qua e là, concentrata soprattutto al centro ed al sud. Assetto delle temperature in linea con la media del periodo. La ventilazione tesa, con una componente prevalente di Maestrale e Libeccio.
Volgendo lo sguardo alla terza decade, il nostro Vortice Polare sarà caratterizzato da un grande accumulo di freddo sul continente Euroasiatico, mentre sul Canada e gli Stati Uniti non sembra esservi la possibilità di una nuova ripresa di vorticità nel breve periodo. Ne potrebbe derivare un calo progressivo dell'indice NAO (North Atlantic Oscillation) di segno negativo e pertanto una maggiore predisposizione degli anticicloni ad invadere le latitudini settentrionali dell'oceano Atlantico.
Sull'Europa il tempo volgerebbe al freddo ed all'instabilità, grazie ad una forte ingerenza delle correnti artiche in grado di toccare persino il Mediterraneo.
La previsione rimane da confermare.
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Largo spazio alle correnti nord-atlantiche almeno sino al 19/20 del mese, poi una nuova fase artica, ma le sorprese non sarebbero finite qui.
In primo piano - 12 Gennaio 2018, ore 17.00
Autore : William Demasi
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