00:00 7 Aprile 2016

MeteoLive cult! SCIE CHIMICHE e HAARP; le risposte del CICAP “scie di condensazione ben documentate da quasi 100 anni”

Parla il Dott.Angioni: "Gran parte delle prove a sostegno dell'esistenza delle scie chimiche proviene da persone prive di competenze aeronautiche o meteorologiche, quindi fenomeni normali come nubi lenticolari, nubi mammatus o anche semplici circuiti di attesa sopra gli aeroporti sono scambiati per inquietanti anomalie".

La foto pubblicata risiede sul sito www.cicap.org
Ecco le attese risposte del Dott.Simone Angioni, membro del Cicap, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. Le domande sono state poste da Alessio Grosso, Caporedattore del nostro quotidiano.
1 c’è davvero qualcosa di strano nelle scie di condensazione che appaiono nei cieli dei nostri giorni, sono loro che fanno diventare gli anticicloni invincibili?

Direi proprio di no. Dopo alcuni anni spesi a verificare le migliori prove dei sostenitori della continua presenza di anomalie e grazie al supporto di un valido team di professionisti dei settori coinvolti, posso dire che non vi sono anomalie nelle scie bianche che vediamo quotidianamente. Gran parte delle prove a sostegno dell’esistenza delle scie chimiche proviene da persone prive di competenze aeronautiche o meteorologiche, quindi fenomeni normali come nubi lenticolari, nubi mammatus o anche semplici circuiti di attesa sopra gli aeroporti sono scambiati per inquietanti anomalie.

2 che interessi  avrebbero aerei militari a spargere nell’aria in gran quantità particolato di bario, di alluminio, manganese, piombo, etc?

Trovo che la questione sia indipendente dagli scopi reali o presunti dei militari. Prima di chiederci perchè dovrebbero essere rilasciate certe sostanze, sarebbe auspicabile verificare se tali pratiche avvengano realmente.
Nella realtà esistono almeno due tecniche di dispersione di sostanze in quota e sono entrambe ben note: il cloud seeding e il rilascio di "paglia anti-radar" (Chaff).
Queste due tecniche non sono per nulla misteriose, ma note da oltre 50 anni con una vasta letteratura scientifica che indica precisamente gli scopi, i metodi di utilizzo e i rischi per la salute umana. Nel primo caso, il cloud seeding, si tratta di una costosa procedura utilizzata per cercare di stimolare le precipitazioni. Le sostanze solitamente utilizzate sono: una sostanza criogenica (azoto o ghiaccio secco) e piccole quantità di un sale di argento (argento ioduro) utilizzato per facilitare l’aggregazione delle gocce d’acqua. Le quantità e i tipi di sali utilizzati non sono assolutamente tossici per la salute umana, tanto meno lo è l’azoto che compone il 78% dell’aria che respiriamo.
Nel secondo caso si tratta di vere esercitazioni militari con il rilascio di piccole “pagliuzze” di plastica o lana di vetro ricoperte di alluminio che servono per confondere i radar. Anche in questo caso la quantità e il tipo di materiale rilasciato non hanno alcuna influenza sulla salute umana.
Queste tecniche sono visivamente completamente diverse dalle normali scie bianche che tutti siamo abituati a vedere e inoltre, come già detto, non hanno nulla di segreto. Il rilascio di chaff per esempio viene sempre rilevato dai radar meteorologici e più di una volta è capitato che le immagini del radar fossero mostrate tranquillamente in televisione.

3 un’obiezione che ci viene mossa è come sia possibile che due scie che si trovino alla stessa quota e quindi nelle stesse condizioni atmosferiche siano una lunga e persistente e l’altra corta e di veloce dissolvenza?

Innanzi tutto bisogna precisare cosa si intende per "affiancati": è impossibile valutare da terra e ad occhio la quota di un aeroplano. Due aerei possono benissimo sembrare alla stessa quota, ma essere in realtà separati da qualche centinaio di metri in altitudine e quindi trovarsi in condizioni atmosferiche molto diverse. È questo il caso più comune. Detto ciò, per quanto sembri controintuitivo, non è affatto scontato che due aerei effettivamente affiancati emettano entrambi una scia di condensazione. Schumann, nell’articolo intitolato: "Influence of propulsion efficiency on contrail formation", dimostra come quanto detto corrisponda alla realtà. Nel caso trattato nell’articolo, dei due velivoli che volavano affiancati, solo uno emetteva una scia di condensazione. Nell’articolo è visibile anche una foto rintracciabile in questo sito:

http://www.cicap.org/new/images/a/j/Shumann.gif (foto riportata in copertina)

4 molti lettori ci chiedono davvero se dietro l’HAARP ci sia la sperimentazione di una tecnologia avanzata di irradiamento a radio-onde, in grado di provocare modificazioni molecolari in ionosfera e di recare gravi conseguenze climatiche sulle regioni colpite (siccità in primis)

HAARP è un acronimo che sta per High-Frequency Active Auroral Research Program. Si tratta di un programma di ricerca scientifica sugli strati più alti dell’atmosfera, in particolare sulla ionosfera. Lo scopo è quello di approfondire la conoscenza sulle proprietà fisiche ed elettriche della ionosfera attraverso l’invio di onde radio.
Su HAARP esiste addirittura un sito (

http://www.haarp.alaska.edu) con tutti i dettagli sull’impianto in Alaska, le foto e due webcam. Una volta all’anno il sito viene anche aperto al pubblico con la possibilità di porre domande agli scienziati che lavorano al progetto HAARP e di visitare il centro di ricerca.
Insomma difficilmente si può considerare HAARP un progetto segreto con scopi misteriosi, tuttavia chi inventa teorie del complotto raramente si premura di verificare se le affermazioni hanno delle basi di verità.
Volendo a tutti i costi sostenere il  complotto, si potrebbe ipotizzare che tutta questa trasparenza sia di facciata e che dietro tutto questo si nasconda comunque un terribile progetto. Tuttavia il sito HAARP ha una potenza massima di 3,6 MW ed è alimentato da una piccola centrale elettrica locale con potenza di poco superiore ai 10 MW. Con queste informazioni possiamo calcolare precisamente quanta potenza arriva sulla ionosfera e quali possono essere le conseguenze. La densità di potenza che causa HAARP è di circa (facendo calcoli approssimati per eccesso) di 0,08 W/mq. Basti considerare che la legislazione italiana prevede un limite per la popolazione più alto (0,1 W/mq) e che il Sole la colpisce con una densità di potenza pari a 1350 W/mq (anche se ovviamente non viene tutta assorbita). Difficile pensare che con queste potenze in gioco si possano creare danni alla ionosfera o modificare il clima.

5 secondo i sostenitori delle scie chimiche l’aumento delle scie di condensazione in atmosfera non può solo attribuirsi all’aumento del traffico aereo degli ultimi anni, sarebbe invece la prova di un tentativo delle multinazionali di attenuare gli effetti del global warming. Cosa rispondere a riguardo?

Prima di tutto è bene precisare che l’aumento del traffico aereo non è l’unica causa dell’aumento delle scie di condensazione. L’aumento delle quote di volo e l’aumento dell’efficienza dei motori sono entrambi fattori non trascurabili che facilitano la condensazione. 

Esiste poi un fattore psicologico: quando si sente parlare di un fenomeno, l’attenzione verso di esso aumenta. Si sente di frequente parlare di scie che un tempo erano rarissime, quando invece la loro presenza è ben documentata da poco meno di 100 anni.  Probabilmente le persone che sostengono questo non hanno mai posto la loro attenzione su quelle scie bianche nel cielo e solo ora, che esiste una popolare teoria del complotto, si concentrano sul fenomeno.
Inoltre nel caso specifico si dice che c’è stato un aumento delle scie di condensazione e che non può attribuirsi solo all’aumento del traffico aereo, ma non viene fornita alcuna dimostrazione di ciò. Quando è avvenuto questo aumento? di quanto in percentuale rispetto ai periodi precedenti? In quali zone? e chi ha fatto e come il confronto con l’aumento del traffico aereo scoprendo che questa non può essere l’unica causa?
A queste domande non c’è risposta perchè nessun sostenitore del complotto ha mai fatto studi di questo genere.  
Detto questo non si vede alcuna ragione per cui le multinazionali (quali?) dovrebbero promuovere un’iniziativa di questo genere quando i costi sarebbero stratosferici e i risultati scientifici non sarebbero affatto scontati. Sembra più un’affermazione basata su luoghi comuni: le multinazionali cattive che tentano, con progetti segreti e fondi illimitati, di manipolare il clima e la natura.
Sarebbe  una buona trama per un film (o un libro come "apocalisse nera" ndr), fortunatamente la realtà è molto diversa e un’operazione del genere oltre a non avere senso sarebbe impossibile da tenere segreta.

Autore : Alessio Grosso e Dott.Simone Angioni