00:00 2 Aprile 2009

METEOLIVE CULT: PUGLIA, la nevicata dell’8 Aprile 2003 non è passata alla storia ovunque

La cronaca dell'evento, le zone colpite, quelle saltate.

Nel corso di questi anni si sono verificate moltissime situazioni nevose in Puglia; quella più clamorosa è avvenuta in occasione dell’eccezionale nevicata che ha interessato la costa adriatica la notte tra il 7 e l’8 Aprile 2003, che penso passerà negli annali della Meteorologia.

Io che da sempre seguo da vicino l’evoluzione di queste condizioni meteorologiche particolari, questa volta, pur essendo certo di una nevicata fuori stagione sull’Appennino centro-meridionale fin verso i 6-700 m, non mi sarei mai aspettato quello che è successo quella notte! Un impulso di aria fredda siberiana, l’ultimo e il più intenso di una serie di impulsi arrivati in successione sui versanti orientali italiani da domenica sera in seno ad una circolazione di aria gelida richiamata verso Sud da un’anomala disposizione dell’anticiclone atlantico fin verso il polo Nord, ha favorito neve sulle coste fino a raggiungere accumuli di 30 cm sulla costa attorno a Termoli, bufere di neve fino a Bari e rovesci nevosi che hanno proseguito fino a Brindisi e Lecce, spingendosi nell’entroterra pugliese fino ad una linea di demarcazione che passa per Altamura e Gioia del Colle in provincia di Bari, per Martina Franca in provincia di Taranto e per l’entroterra brindisino, evitando accuratamente la città di Taranto e tutto l’appennino lucano dove, la mattina dell’8/4 splendeva il Sole (ma lì era nevicato il giorno prima, quando la Basilicata era stata interessata da un vortice depressionario che aveva richiamato aria un pò più mite, ma più umida da SE).

Perchè tutto questo? Perchè la neve ha deciso (ancora una volta) di escludere Taranto, dove, nel momento in cui Bari era sotto la bufera di neve, c’erano 2°C e splendeva il Sole? Io propongo un’ipotesi, un pò scherzosa, che offro all’attenzione della redazione di Meteolive ed a quella dei lettori che saranno interessati nella lettura di questo articolo.

Dunque, la mia spiegazione è questa. Parlavo dell’aria molto fredda proveniente dalla Siberia, ma molto asciutta, per cui non in grado di produrre addensamenti nuvolosi: quest’aria, scorrendo sull’Adriatico, avrebbe acquisito quel pò di umidità e di turbolenza sufficienti per dar luogo agli addensamenti nuvolosi che si sono scaricati in nevicate abbondanti sulle coste da Ancona verso Sud. Così, partendo dalle Marche in tarda serata, la neve ha percorso tutta l’A14 Bologna-Taranto verso Sud, interessando in successione Pescara, Termoli, il Foggiano (fino a 30 cm sul Gargano e su alcuni tratti delle spiagge molisane!!!), per poi continuare il suo viaggio verso il capoluogo pugliese che nella mattinata è stato raggiunto da un’intensa nevicata.

Giunta qui la neve avrebbe potuto restare tranquillamente sulla A14 ed uscire al casello di Taranto Nord per imbiancare il versante jonico, inclusa l’antica capitale della Magna Grecia e invece no…, perchè decideva di pagare il pedaggio all’uscita di Bari Sud e di imboccare lo svincolo autostradale per la SS16 Adriatica per Brindisi e Lecce e finire lì la sua corsa!

Scherzi a parte, quello che secondo me è successo è che, muovendosi verso l’entroterra pugliese in direzione di Taranto, l’aria siberiana, a contatto col terreno, ha perso quel pò di umidità cha aveva acquisito tagliando in larghezza l’Adriatico dalle coste dalmate verso SO, scaricando tutta l’umidità nelle nevicate che hanno interessato le province adriatiche: ecco il motivo per il quale quella mattina a Bari, al livello del mare, si sono registrati accumuli di neve molto superiori che ad Altamura (461 m s.l.m.), Gioia del Colle (360 m) e Martina Franca (431 m), mentre non ha nevicato per nulla a Mottola (382 m), Taranto e sulle retrostanti alture della Basilicata.

Comunque, per un motivo o per un altro, anche questa volta la neve ha saltato Taranto, non per i 2°C che c’erano in città (se fosse arrivata la perturbazione ci avrebbero pensato i primi fiocchi di neve ad assorbire il calore latente di fusione ed a far scendere la temperatura a livelli più consoni ad una più intensa precipitazione nevosa), ma, perchè, per i motivi su citati, l’aria fredda sul nostro versante, (ahinoi!), è arrivata troppo secca ed i sistemi nuvolosi si sono spinti al massimo fino alle colline che contornano la città e che si distinguevano fin dal mar Piccolo…

E così questa volta Taranto ha perso una occasione, penso irripetibile, per passare alla storia della Meteorologia: una nevicata eccezionale sul lungomare del mar Grande, sulle barche, sui pescherecci e sulle spiagge deserte… e sugli ippocastani già germogliati in un freddo mattino nel cuore della Primavera!
Autore : Pier Paolo Talamo