00:00 13 Febbraio 2010

Marzo 1971, storia di un’ondata di gelo (seconda parte)

Roma sotto la neve, imbiancate l'isola d'Elba, Ischia, Capri. Fiocchi anche a Cagliari. Ghiacciate la Laguna Veneta e le cascate delle Marmore. Sono solo alcune delle conseguenza apportate dalla pesante ondata di gelo passata giustamente agli annali come una delle più dirompenti avvenute nel mese di marzo nell'ultimo trentennio

In quel lontano 1971, ed esattamente la sera di venerdi 5 marzo, sui cieli di Roma qualcosa di grande si stava preparando e non tardò a manifestarsi. Dopo un assaggio avvenuto intorno alle 20, ecco che in piena notte una precipitazione fitta e silenziosa iniziò a depositarsi su una città assopita e ovattata.

I piccoli fiocchi si trasformarono rapidamente in larghi fazzoletti bianchi che imbiancarono velocemente la Capitale di un magico e inusuale manto bianco. I pochi automobilisti in circolazione si trovarono subito in difficoltà e qualcuno preferi infilare il proprio mezzo alla bell’è meglio in qualche parcheggio improvvisato raggiungendo poi l’abitazione a piedi passaggiando per una città spettacolare.

Al mattino presto erano 18 i centimetri deposti al suolo ma all’arrivo dei primi raggi di sole la Città Eterna riprese poco a poco il suo consueto aspetto. Il freddo però continuava ad attanagliare il resto della Penisola.

Allargando gli orizzonti ecco colline e montagne abbondantemente innevate ovunque. In Toscana Siena si risvegliò ricoperta da uno spesso e candido manto bianco, mentre la neve fece la sua comparsa perfino all’isola d’Elba con Portoferraio che rivide i coreografici fiocchi dopo 15 anni.

Dall’altra parte del mare la Sardegna non fu da meno e la coltre bianca che cadde nell’entroterra per cinque giorni mise in difficoltà alcuni paesi dell’entroterra nuorese, mentre dopo 30 anni anche Cagliari rivisse l’emozione di una fitta nevicata nel mese di marzo.

Da una sponda all’altra del Tirreno la musica non cambia, anche Capri ed Ischia ricevettero la loro razione di neve marzolina. La bianca distesa proseguiva poi nell’entroterra campano con le colline di Napoli, Avellino e Benevento in pole position. Anche la Basilicata ebbe il suo bel da fare in quel pazzo mese di marzo: Potenza fu ammantata da 10 centimetri di neve fresca ma sui valichi appenninici la muraglia gelata superò talora il metro di spessore.

Dove non fu la neve fu il gelo a fare notizia. La notte tra sabato 6 e domenica 7 marzo Torino toccò i -11°C, mentre la Laguna Veneta nel frattempo si ritrovò parzialmente ghiacciata. Freddo record anche nel maceratese con la località di Visso a guidare la classifica del gelo con i suoi -20°C. Le cascate delle Marmore in provincia di Terni ghiacciarono completamente offrendo uno spettacolo rarissimo e incantato lungo 165 metri.
Autore : Luca Angelini