00:00 2 Maggio 2011

Martedì sera spifferi freddi alla conquista del nord Italia, ecco le possibili conseguenze

Ricambio d'aria in vista per il nostro settentrione ad opera di un fronte freddo in arrivo dal nord Europa con possibili risvolti temporaleschi su diverse zone.

E’ la classica perturbazione che riesce a fregare i modelli ma (forse) non i previsori. Quando una massa d’aria fredda viene raccolta da una pulsazione depressionaria nord europea e viaggia lungo il bord orientale di un anticiclone, in questo caso una cellula distesa sulla regione scandinava, assume caratteristiche molto turbolente e irregolari.

Il quadro descritto è quello che si presenterà a tutti gli effetti alle porte del nord Italia nella giornata di martedì 3 maggio. Una volta giuntà in prossimità del versante nord-alpino la massa d’aria in questione, nel frattempo organizzatasi in un vero e proprio fronte freddo, andrà incontro ad ulteriori ostacoli, primo tra tutti quello dello scavalcamento della catena alpina.

La cronologia degli accadimenti previsti potrebbe dunque assumere la sequenza qui di seguito proposta: nella mattinata di martedì correnti sud-occidentali moderatamente umide inizieranno a filtrare dal golfo Ligure andando a costruire nuvolosità e qualche rovescio, anche temporalesco, sulla Toscana. Nel frattempo il versante nord-alpino sarà pronto per la frustata da nord, con le prime precipitazioni sparse che sconfineranno qua e là dalla cresta spartiacque verso il settori italiani. Niente di particolare, pur se occorre segnalare qualche spruzzata di neve oltre i 1800 metri.

Nel pomeriggio il flusso umido sud-occidentale ha ormai raggiunto il Lazio, dove potrà replicare qualche temporale, mentre il fronte freddo inizierà a valicare le Alpi centro-orientali prima e quelle occidentali poi. Questa manovra fuori fase andrà a sospingere l’aria fredda sui settori di nord-est e d a qui verso quelli di nord-ovest attraverso l’imbuto padano.

Ne deriverà il probabile sviluppo in serata di una linea di convergenza che attiverà in sequenza strutture temporalesche a ridosso della fascia prealpina piemontese, lombardo-veneta e friulana. I fenomeni, sospinti da sostenute correnti da nord in quota, viaggeranno celermente verso la pianura dove andranno a concentrarsi su alcuni settori, tralascendone altri. Questa dinamica particolareggiata dei fenomeni ci sarà più chiara nei prossimi aggiornamenti, tuttavia segnaliamo fin d’ora che un po’ tutte le regioni del nord verranno interessate entro la nottata su mercoledì, ma in particolare la fascia pedemontana e i settori di pianura posti a nord del Po.

 

 

 

Autore : Luca Angelini