00:00 20 Novembre 2020

MALTEMPO: il “rimbalzo” dei fenomeni: Tirreno-Adriatico

I due versanti della nostra Penisola hanno una genesi fenomenologica assai diversa, se non del tutto opposta. Spesso da una parte piove e dall'altra c'è il sole. La colpa? Dell'Appennino, ovviamente!

Italia, nazione meteorologicamente difficile. Non bastano le Alpi a complicare le cose quando i fronti arrivano da nord. La "spina dorsale" della nostra Penisola (l’Appennino) porta difatti monti altrettanto alti ed in grado di distorcere e modificare le correnti. Ciò comporta una diversità climatica tra i due versanti (Tirrenico ed Adriatico) oltre ad una diversa genesi dei fenomeni precipitativi e nuvolosi che li riguardano.

Molto spesso se sul versante adriatico piove, lungo il Tirreno c’è un pallido sole, o almeno un tempo asciutto. Altre volte il Tirreno è squassato da venti forti e temporali, mentre l’Adriatico se la gode sotto un bel cielo blu.

Tutto dipende dalle correnti. Il versante tirrenico è esposto ai venti da ovest o da sud, mentre l’Adriatico fa i conti con le precipitazioni quando soffia il nord o l’est. In genere il Tirreno è più piovoso rispetto all’Adriatico; le correnti a matrice occidentale sono ben più umide di quelle orientali ed il loro "potere pluviometrico" risulta quindi più elevato.

Al passaggio di una depressione sull’Italia, spesso, si ha il classico "rimbalzo dei fenomeni". Quando la figura di maltempo avanza verso l’Italia, le correnti si mettono da sud o da ovest. Di conseguenza il Tirreno risulta sotto la pioggia, mentre l’Adriatico in ombra pluviometrica.

Quando la depressione si allontana verso levante, per il Tirreno il maltempo è ormai passato. Il versante adriatico, invece, si trova esposto alle correnti post frontali da est o da nord e paradossalmente inizia ad accumulare pioggia proprio nel momento in cui sul Tirreno subentra il miglioramento.

Scherzi di una nazione molto tormentata dal punto di vista orografico. Scherzi non troppo belli per i previsori, che ogni giorno analizzano i modelli ad area limitata con la speranza di fare un po’ di chiarezza su quale potrebbe essere il futuro meteorologico della nostra bella Italia.

Autore : Paolo Bonino