00:00 1 Ottobre 2013

Maltempo: ecco quando in Italia può picchiare duro

Sono solitamente situazioni che vedono correnti meridionali, responsabili di precipitazioni abbondanti su gran parte del nord e su tutto il versante tirrenico della dorsale appenninica. La tormentata orografia disegna poi i corridoi preferenziali per le piogge e le nevicate più intense.

 L’imponente baluardo alpino, ma anche la lunga catena degli Appennini, costituiscono un ostacolo quasi invalicabile per le correnti che si mostrino cosi temerarie da tentarne l’attraversamento. Le situazioni meteorologiche caratterizzate da venti che provengono dai quadranti meridionali apportano grandi quantitativi di umidità a ridosso dei versanti sud-alpini e su quelli appennini rivolti verso il Tirreno, ma ciò può non essere sufficiente a causare precipitazioni. La curvatura ciclonica delle stesse riveste infatti il ruolo chiave che innesca l’arrivo di piogge e nevicate intense e ciò non solo immediatamente a ridosso dei versanti meridionali esposti al vento ma anche su tutta la pianura Padana e lungo le coste tirreniche dalla Toscana alla Calabria.

Il sollevamento ciclonico delle masse d’aria si sommerà dunque all’effetto sbarramento prodotto dai rilievi montuosi e sarà determinante per la formazione di imponenti costruzioni nuvolose, solitamente legate al transito di perturbazioni atlantiche. L’impatto più o meno perpendicolare delle masse d’aria che scorrono alle varie quote durante il passaggio di un fronte imporrà traiettorie ben precise alle precipitazioni. Fattore fondamentale è l’apporto di umidità nei bassi strati, soprattuto nello spessore compreso tra 1500-2000 metri. Ciò solitamente avviene quando le correnti si caricano di vapore scorrendo sulla superficie del Mediterraneo.

Questo flusso caldo-umido si identifica con una corrente denominata "low level jet", una sorta di corrente a getto a bassa quota che spesso risale l’Adriatico e la pianura Padana con direzione sciroccale, oppure investe la Penisola con direzione meridionale o sud-occidentale. Le precipitazioni più abbondanti in assoluto si rilevano statisticamente sulle Prealpi piemontesi, ed esattamente nella zona dell’alto Verbano tra la val d’Ossola e la svizzera val Maggia da una parte e la fascia delle Prealpi Carniche e Giulie dall’altra.

La memoria statistica non mente anche nei riguardo di alcuni settori liguri come il Tigullio, toscani come il Livornese, campani come il Salernitano o sardi come il Cagliaritano sono particolarmente sensibili alle umide correnti meridionali alimentate magari anche da mari caldi. Su questi settori l’ulteriore esaltazione orografica può arrivare a causare anche le tipiche alluvioni lampo autunnali.

Autore : Luca Angelini