00:00 15 Marzo 2016

LUNGO TERMINE: un abbraccio freddo dall’ARTICO

Poco confortanti le novità attese sull'Italia e sull'Europa nella terza ed ultima decade di marzo: ancora sotto l'azione INSTABILE portata dalle masse d'aria artica.

Modelli e centri di calcolo previsionale seguitano a confermare l’avvento ormai sempre più probabile di una fase INSTABILE ed IRREQUIETA dell’atmosfera in concomitanza con la terza ed ultima decade marzolina. Nel periodo compreso tra sabato 19 e domenica 20 marzo, sperimenteremo l’avvento di un "interludio" anticiclonico, una parentesi di tempo più stabile che funzionerà da spartiacque ideale tra la vecchia circolazione d’aria fredda continentale che abbandonerà la scena atmosferica europea a favore di una nuova circolazione d’aria ARTICA che ne prenderà il posto.

Sarà lei, l’instabilità a carattere freddo di matrice artica a governare la circolazione atmosferica del nostro continente nell’ultima parte di marzo; una figura importante di bassa pressione stabilirà infatti la propria sede sulla Penisola Scandinava e sui settori nord-orientali d’Europa. Da questa posizione, le masse d’aria fredda veicolate dalle famigerate "depressioni da contrasto", si dimostreranno capaci di penetrare senza alcuna difficoltà alle latitudini meridionali del nostro continente, determinando un cambiamento sensibile delle condizioni atmosferiche anche sul bacino del Mediterraneo. 

Il primo step della lunga fase instabile/perturbata a matrice artica, si consumerebbe sui settori centrali ed occidentali del Mediterraneo tra lunedì 21 e martedì 22 marzo; la vecchia circolazione depressionaria ormai "arenata" sulla Penisola Iberica, verrebbe di fatto "riagganciata" dal flusso portante principale, grazie al valido aiuto offerto da un ramo della corrente a getto polare.

Da questo momento in avanti sarebbe soltanto una strada in ascesa: l’anticiclone oceanico resterebbe arroccato ai settori occidentali del continente, la corrente a getto polare favorirebbe la penetrazione di alcuni veloci impulsi di instabilità dai quadranti settentrionali o nord-occidentali verso l’Europa centrale ed il bacino del Mediterraneo (soprattutto settori centrali ed orientali). IMPORTANTE sarebbe il ribasso delle altezze geopotenziali alle quote superiori, evento sintomatico quest’ultimo, di un’azione fredda ed instabile ben rappresentata proprio alle medie ed alle alte quote dell’atmosfera. Va da sè come il vivace irraggiamento solare della seconda metà di marzo, saprà sfruttare adeguatamente questo ribasso delle temperature atteso alle quote superiori, rinnovando oltremodo condizioni generali di instabilità che trovano in questo periodo dell’anno la massima libertà di espressione. 

Autore : William Demasi