Il tempo sull'Italia...in quattro fasi: correnti settentrionali, un po' di alta pressione, correnti calde nord africane e infine sfondamento perturbato da ovest con piogge anche intense specie al centro-nord.
Potrebbe essere questo il filo conduttore del tempo nei prossimi giorni sulla nostra Penisola. Un tempo tipicamente primaverile che non disdegna sia il caldo che la pioggia.
Durante il prossimo fine settimana avremo un cambio di configurazione a scala europea e italica: se ne andranno le fresche correnti settentrionali e prenderà piede un flusso di aria molto mite dai quadranti meridionali richiamata da una depressione presente sulla Penisola Iberica (prima cartina).
In questo frangente, la maggiore nuvolosità e le eventuali precipitazioni si concentreranno sul nord-ovest, la Sardegna e l'alto Tirreno; altrove avremo un po' di tregua, con un tempo nel complesso buono e più caldo.
La reticenza della depressione ad entrare nel Mediterraneo emerge chiaramente dalle maglie del modello nostrano questa mattina.
Martedì 10 maggio sarà ancora ferma sul posto e il continuo richiamo di aria calda dal nord Africa ergerà un cuneo altopressorio al meridione dove le temperature saranno in aumento.
Qualche pioggia si attarderà al nord-ovest, che sarà la zona italica maggiormente esposta a questo tipo di correnti.
Quanto bisognerà aspettare per vedere questo estenuante sfondamento depressionario nel Mediterraneo? Secondo il modello europeo fino alla metà della settimana prossima.
Come si può notare, c'è una continua posticipazione dell'evento sulle carte, in quanto l'inceppamento del getto sarà ancora determinante.
Tuttavia, il modello nostrano promette quest'oggi lo sfondamento depressionario tra mercoledì 11 e giovedì 12 maggio, davvero troppo in la per poter ritenere credibile questa tesi.
Venerdì 13 maggio, infine, ecco la depressione in piena azione al centro-nord, con un tempo instabile se non del tutto perturbato. Situazione invece migliore al sud che non avrà fenomeni di rilievo, specie sulla Sicilia e le regioni estreme.
La situazione resta comunque da monitorare: vedremo se la natura sarà in grado di proporre un peggioramento da ovest come ai vecchi tempi o se "l'inceppamento climatico" in essere avrà ancora la meglio, frantumando tutto e facendo vincere l'alta pressione.
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