Impavidi e per nulla intimoriti dalla mannaia inquisitoria che qualcuno vorrebbe abbattere in modo opportunistico sul mondo della meteorologia, ci apprestiamo su queste righe a tracciare una prima linea di tendenza che ci conduca a inquadrare i primi elementi utili dell'evoluzione più probabile in vista del Primo Maggio.
La situazione di fondo in realtà presenta alcuni elementi controversi, prima fra tutti l'incongruenza tra l'andamento dell'indice riferito alla potenza del vortice in sede polare (indice AO) e il disegno circolatorio alle medie latitudini. In sostanza l'indice AO, mostra un picco "stellare" che vorrebbe le correnti a getto strette attorno all'involucro del freddo, con isolamento dello stesso alle alte latitudini.
In verità però, alcune variabili riferibili alle temperature superficiali dell'Atlantico (ma anche del Mediterraneo) tenderanno a storpiare questo disegno, di per sè alquanto chiaro e prevedibile, e che regalerebbe il bel tempo a tutta l'Italia. L'attuale andamento dell'indice AMO, giustappunto riferito alle acque del nostro vicino oceano, sta riuscendo però a modificare l'uscita della corrente a getto dal continente nord-americano stimolandola a insaccarsi verso l'Europa occidentale.
In questo modo a ritmo quasi regolare, riescono e riusciranno ancora ad isolarsi gocce fredde sul nostro Continente le quali, nel loro girovagare, tendono a concentrare le proprie attenzioni laddove trovino ancora acque relativamente più fresche della norma: è il caso del Mediterraneo centro-occidentale. Il disegno si completerà con una figura anticiclonica di blocco che si andrà strutturando sull'Europa orientale.
Tale schema circolatorio rimarrà pressochè invariato fino alla fine del mese quando pare possibile uno timido incontro tra quest'ultima cellula di alta pressione e il collega azzorriano in risalita zonale attraverso la penisola Iberica.
Giungiamo così al Primo Maggio: il ponte di alta pressione che collegherà i due interlocutori, verrà quasi subito messo in discussione da una traccia depressionaria, presente soprattutto in quota, in discesa dalle alte latitudini e con l'intento di abbracciare la mitteleuropa iglobando anche buona parte dell'Italia. Da qui nasce l'ipotesi di un Pimo Maggio un po' frizzante, talora anche instabile, pur non togliendo a priori il piacere di diversi momenti tutto sommato ben soleggiati e gradevoli. Insomma ancora molto rimane da decifrare.
A seguire il ponte di alta pressione tenterà di tessere nuove tele sull'Europa centrale, tuttavia nuove incursioni depressionarie vaganti potrebbero ulteriormente gettare per la prima settimana di maggio le basi per altri capricci di questa irrequieta primavera.
Nei prossimi aggiornamenti dipaneremo pian piano la matassa; non vi rimane che continuare a seguirci.