00:00 15 Aprile 2015

La PRIMAVERA avanza e le precipitazioni si allontanano dal MARE…

Con il maggiore riscaldamento solare, le piogge e i temporali tenderanno a concentrarsi sempre più nelle zone interne e meno lungo le coste. Ecco il perchè.

"Possibilità di locali rovesci, specie sulle zone montuose. Più sole lungo le coste". Quante volte in estate o nella primavera inoltrata abbiamo sentito previsioni di questo genere? Se abitate in montagna o in collina, lontano dai litorali, avrete sicuramente notato che, sempre nel semestre caldo, il periodo più favorevole alle piogge è il pomeriggio.

Spesso si parte con una mattinata soleggiata, mentre nel pomeriggio il cielo sovente si annuvola e a tratti può anche piovere. Se invece abitate in riva al mare, spesso e volentieri il sole del mattino non subisce interferenze di rilievo da parte delle nubi; al massimo vedete ammassati grossi cumuli sui contrafforti montuosi retrostanti la costa, ma sulla vostra verticale il cielo resta sereno.

Sembra quasi che il mare abbia il potere di allontanare le nubi e i temporali, che tendono a concentrarsi sempre all’interno.

Come mai avviene questo? Le nubi cumuliformi, i temporali e i rovesci di pioggia per svilupparsi hanno bisogno di energia. L’energia viene fornita dal sole, sottoforma di calore. La capacità termica del mare (ovvero la "tenacia" dello specchio d’acqua di trattenere il calore, ma anche il freddo) è assai superiore a quella della terraferma. Di conseguenza se la terraferma si scalda immediatamente in una giornata di sole primaverile, il mare questo non può farlo.

Se l’atmosfera si presenta instabile (ovvero con aria fredda presente alle quote superiori), il divario termico tra la quota e la terraferma (già ampiamente riscaldata), sarà nettamente maggiore rispetto a quello tra la quota e la superficie marina (ancora fredda). Aria fredda sopra un mare freddo non crea nessun contrasto (STABILITA’), quindi nessun moto verticale dal basso e nessuna nube temporalesca. Il cielo quindi si mantiene sereno nell’arco dell’intera giornata.

Aria fredda sopra un suolo già caldo invece crea contrasto (INSTABILITA’): l’aria calda e umida degli strati inferiori tende a sollevarsi dando luogo a nubi a sviluppo verticale, foriere di piogge e temporali. Il pomeriggio è il momento della giornata in cui questo contrasto è massimo, quindi è massima la possibilità di fenomeni. In serata, quando la temperatura del terreno tende a diminuire, il contrasto con l’aria fredda in quota diminuisce anch’esso. Di conseguenza il temporale o le nubi cumuliformi tendono a collassare, fino alla loro definitiva scomparsa.

La tendenza delle precipitazioni ad "allontanarsi dal mare" può presentarsi già tra la fine di marzo e il mese di aprile, se sull’Italia sono presenti temperature abbastanza elevate; questa tendenza invece è massima tra maggio e giugno.

Ecco un bellissimo time-lapse della cumulogenesi pomeridiana in un luogo di montagna: siamo in primavera. Si noti come le nubi si origino per la risalita di aria caldo-umida dal basso

 


Autore : Paolo Bonino