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La “Dry line”

Come si forma? Quali conseguenze porta? È frequente la sua osservazione in Italia?

In primo piano - 21 Settembre 2009, ore 09.10

Nonostante il suo nome inglese possa far passare questo fenomeno come una esclusiva delle grandi pianure americane, la “dry line” (che si può tradurre con “fronte di aria secca”) è piuttosto frequente anche in Italia, specialmente in Pianura Padana, ma in certi casi anche su altre regioni. Quando infatti sulle nostre teste transita un classico sistema frontale, vediamo passare dapprima il fronte caldo (che introduce aria relativamente mite ed umida) e solo successivamente il fronte freddo (seguito da aria fresca e moderatamente più secca); spesso però quest’ultimo ramo della perturbazione proviene dall’Atlantico, e quindi prima di arrivare a noi ha attraversato un oceano; di conseguenza la massa d’aria in arrivo presenta un’umidità relativa non troppo bassa. La morfologia della nostra Penisola inoltre permette spesso la formazione di veri e propri centri di bassa pressione sul Mar Ligure o l’alto Adriatico, e di conseguenza in un secondo tempo (quando ormai anche il fronte freddo è transitato da diverse ore) può attivarsi un richiamo di aria molto più secca da nord-est, ossia dai Paesi europei più lontani dal mare (come Polonia meridionale o Boemia). Il contrasto fra la massa d’aria fresca ed umida già presente sulle nostre regioni, con l’aria sempre fresca ma più secca proveniente dall’est europeo, può provocare la formazione di lunghe linee di instabilità associate a fenomeni temporaleschi; infatti l’aria secca è più pesante di quella umida (a parità di temperatura) perciò la prima deve in qualche modo scivolare verso il suolo, sollevando rapidamente la massa d’aria più umida e generando questa specie di fronte freddo secondario. Come si riconosce una dry line? Se in giornata ci sono già state manifestazioni temporalesche e la temperatura è calata, ma la visibilità non è migliorata, è possibile che sia transitato un normale fronte freddo atlantico; dopo poche ore allora si può in qualche caso osservare l’arrivo di nuovi temporali seguiti da aria molto più secca, cielo limpido e di un azzurro molto scuro (la dry line vera e propria).

Autore : Lorenzo Catania

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