00:00 27 Marzo 2020

La CROCIATA della VITAMINA D contro il COVID-19!

Buone notizie da Torino.

In questi giorni di grande preoccupazione, in cui abbiamo quasi tutti la sensazione di vivere come "sospesi", con il terrore ci contrarre il coronavirus in forma grave e di doversi separare dai propri affetti, arriva una notizia importante da Torino.

La vitamina D potrebbe avere un ruolo di prevenzione e terapia contro il covid-19. Lo certifica uno studio dell’Università di Torino condotto dal professor Giancarlo Isaia, docente di Geriatria e Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, e da Enzo Medico, professore ordinario di Istologia.

I due studiosi hanno approfondito il ruolo che potrebbe svolgere la carenza di vitamina D, che in Italia interessa una vasta fetta della popolazione, soprattutto anziana.

Secondo lo studio è necessario assicurare adeguati livelli di vitamina D nella popolazione, ma soprattutto nei soggetti già contagiati, nei loro congiunti, nel personale sanitario, negli anziani fragili, negli ospiti delle residenze assistenziali, nelle persone in regime di clausura e in tutti coloro che per vari motivi non si espongono adeguatamente alla luce solare. 

Va presa inoltre in seria considerazione la possibilità di somministrare per via endovenosa la vitamina D nei pazienti affetti da COVID-19, specie se le loro condizioni lo permettono, cioè se non risultano particolarmente gravi.

La vitamina D rafforzerebbe la difesa immunitaria generale dalle infezioni respiratorie virali nei soggetti anziani, comprese quelle indotte da coronavirus con la sua capacità di contrastare il danno polmonare da iperinfiammazione.

Quali sono allora i cibi più ricchi di vitamina D che potrebbero assumere tutti?

Beh, il primo non è un cibo, ma semplicemente il sole! Basta esporsi alla luce solare per un tempo significativo ogni giorno (è sufficiente stare al sole sul terrazzo) e assorbiamo già una dose importante di vitamina D. Certo se il sole non c’è, come in questo periodo, conviene ricorrere agli alimenti. 

L’alimento tra i più ricchi in assoluto di vitamina D è il pesce, tra cui il SALMONE, soprattutto quello pescato che contiene molta più vitamina D di quello da allevamento.

A seguire ecco le aringhe e le sardine, sia in scatola che affumicate o marinate. In alternativa ci sono lo sgombro e il tonno, anche se quello in scatola può contenere il metil mercurio, che è una tossina dannosa alla salute se accumulata in eccesso. 

C’è poi l’olio di fegato di merluzzo è un ottimo integratore che fornisce molta vitamina D. Ricorderete probabilmente di averlo assunto da bambini per colmare le carenze vitaminiche tipiche dell’infanzia.

Tra i molluschi possiamo ottenere un buon contributo di vitamina D dalle ostriche, ma non a tutti piace il loro sapore; allora in alternativa ecco i gamberetti, che sono peraltro un crostaceo a basso contenuto di grassi.

Chi non ama il pesce può ripiegare sulle uova. I polli allevati a terra che ruspano nell’aia producono uova con alti livelli di vitamina D, le uova di gallina da allevamento commerciale molto meno.

Infine i funghi, che sono l’unico alimento vegetale a fornirci vitamina D in gran quantità, ma quelli commerciali, coltivati al buio, ne contengono purtroppo pochissima.

Da notare peraltro come alcuni alimenti vengano fortificati con vitamina D, incluso il latte di mucca, il latte di soia, il succo d’arancia, i cereali e la farina d’avena.  

Autore : Alessio Grosso