00:00 24 Gennaio 2018

L’inverno proverà l’assalto al Mediterraneo dai primi di febbraio: ce la farà?

Ecco cosa non quadra ancora.

Il problema è sempre quello: il vortice polare gira ancora troppo forte per consentire un vero scambio meridiano di masse d’aria sull’Europa.

Per i primi di febbraio sembrerebbe comunque possibile una maggiore tendenza ad affondi meridiani delle correnti, ma sempre disturbati da parziali accelerate della corrente da nord-ovest.

Per mantenere in vita l’inverno basterebbe però che almeno un paio di questi affondi andassero a buon fine.

Il modello americano ritiene che intorno al 4-5 febbraio qualcosa di interessante dalle caratteristiche veramente invernali forse si possa vedere con freddo e neve a quote basse, che al momento sembrerebbe più probabile su medio Adriatico e meridione, oltre naturalmente ai settori alpini di confine.

Mal che vada proprio il nord delle Alpi con questo tipo di correnti, che ricordano la successione di eventi perturbati del febbraio del 1999, farebbe ulteriormente il pieno di precipitazioni, spesso nevose, con accumuli a questo punto record, oltre che pericolosi per la regione alpina.

Sino a ieri sembrava che fosse in vantaggio il modello europeo nell’affidabilità della prognosi per i primi di febbraio, che proponeva un affondo freddo sulla Francia e una risposta mite ma piovosa per l’Italia.

Invece il modello americano per il momento, oltre che risultare lineare e costante nell’emissione della sua corsa ufficiale, ha trascinato con sé anche gli altri modelli, confermando una linea di tendenza INVERNALE per il nostro Paese proprio dai primi giorni di febbraio.

Che poi possano intervenire successivamente accelerate dei venti da ovest tale da determinare altre fasi piovose di tipo autunnale o simil primaverile ci sta, ma al momento questa è l’opzione che deve godere di maggiore considerazione.

Da notare che nessuna emissione prevede affermazioni durature dell’alta pressione: evidentemente non è anno per gli anticicloni!

 

Autore : Alessio Grosso