00:00 30 Marzo 2010

L’effetto dell’ambiente sui tumori: ecco il CIBO più cancerogeno

Nuove sconvolgenti notizie sull'ambiente da interpretare però sempre con spirito critico.

Non prendete come verità di fede quanto troverete scritto in questo articolo ma valutatelo nell’ottica del principio di precauzione che dovrebbe sempre accompagnare tutte le scelte della nostra breve vita sulla Terra.

Ci chiediamo quale sia il peso delle sostanze inquinanti di origine chimica nell’insorgenza dei tumori.
La prima paura rispetto ai tumori è quella legata alla presenza di pesticidi nell’acqua potabile.
Il valore massimo consentito è di 0,1 microgrammi per litro.
Si è stabilito che in frutta e verdura questa quantità è spesso superata. Tenendo conto che consumiamo molta frutta e verdura, forse sarebbe opportuno preoccuparsi più del cibo che dell’acqua.

Il cancro è responsabile del 23% di tutti i decessi del mondo occidentale.
Il tabacco è responsabile del 30% di tutti i morti di cancro del 20% di tutte le altre morti.
Il 35% di tutti i decessi sono imputabili al regime alimentare.

Il TUMORE AL COLON è quello più temuto.
L’aumento del consumo di grassi, carne, latticini, zucchero, cibi sottoposti a trattamento di conservazione, favoriscono il rischio di cancro. Un 10% deriva anche da virus, parassiti e batteri che possono scatenare il processo tumorale.
Sole e radon radioattivo che filtra dal sottosuolo sono poi responsabili del 3% di tutti i morti per cancro.

L’aumento dei livelli di reddito ci fa consumare più alcool, sostanza che provoca il 3% di tutte le morti per cancro.
Anche i farmaci e le radiografie provocano l’1% di tutte le morti collegate al tumore.

Sui dolcificanti e i conservanti i pareri sono discordi: qualcuno dice che migliorando la sicurezza alimentare riducono l’indice di rischio.
L’inquinamento contamina aria, acqua e alimenti e sarebbe responsabile del 2% delle morti per cancro.
Il rischio legato ai pesticidi sembra dunque molto basso.

L’aflatossina resta il pesticida più terribile che si conosca, è una muffa che attacca il grano e il granturco, specie in presenza di alte temperature e di chicchi spaccati.

La nicotina è il pesticida naturale utilizzato dalle piante di tabacco per la propria difesa.

Il piretro è l’arma di difesa dei crisantemi, un bel pesticida.
Risulta così che il nostro consumo di pesticidi naturali è molto più elevato di quelli sintetici.

Eccoci al caffè: esso conterrebbe ben 1000 agenti chimici, 21 di questi agenti sono risultati cancerogeni per i topi, ma solo 30 su 1000 sono stati analizzati…

Bevendo una tazza di caffè assumiamo 7 mg di acido caffeico.
In base ad un indice che rapporta la dose dell’esposizione umana e quella cancerogena per i topi si sono fatte le seguenti considerazioni:
-il consumo di tre tazze di caffè quotidiane costituisce un rischio di contrarre un cancro dello 0,01%, mentre 15 g di lattuga al giorno rappresentano un rischio dello 0,04%. (rischio legato all’acido caffeico), un bicchiere di succo d’arancia ha un rischio dello 0,03% per la presenza del d-limonene.

Troviamo poi con rischi più bassi mele, cannella, funghi, carote, sedano, patata, pane bianco.
Alla fine si tratta di una percentuale di cancerogenicità imputabile all’assunzione di DDT fino al 1972, anno in cui venne vietato.

Ne consegue che i nostri alimenti non supererebbero i criteri normativi associati agli agenti chimici sintetici.
Il consumo medio di caffè risulta 50 volte più rischioso della dose di DDT cui si era esposti prima della sua messa al bando, e rappresenta un rischio oltre 60 volte superiore al pesticida più pericoloso in circolazione: l’etilentiourea.

Per non parlare della tossicità del basilico: 1g al giorno equivale a consumare 3 caffè perchè contiene estragolo, l’aria dei nostri ambienti contiene formaldeide e stare in casa per 14 ore porta il rischio allo 0,4%, l’alcool è però in testa alla classifica con il 3.6% di indice di cancerogenicità.

L’analisi suggerisce che caffè, basilico e lattuga dovrebbero generare maggiore preoccupazione dei pesticidi sintetici.

Bibliografia: Lomborg, l’ambientalista scettico, Mondadori editore.
Autore : Report di Alessio Grosso