00:00 31 Dicembre 2008

L’Atlantico TACE…se il freddo si fa AUDACE!

Grande incertezza sul medio e lungo periodo. Freddo oppure correnti miti atlantiche? Un bel dilemma.

Per chi ama l’inverno crudo, freddo e con la neve sempre dietro l’angolo non può che guardare con interesse quel grande lago gelido che si formerà nei primi giorni del nuovo anno sull’Europa orientale.

Per chi ama invece un’inverno classico italiano, con temperature da fare invidia a qualunque altra nazione europea punta lo sguardo ad ovest, in pieno oceano. Qui agisce una bella depressione con forti correnti occidentali in grado di spazzare via qualunque velleità invernale dalle nostre parti, in caso di entrata sul Mare Nostrum.

Allora, chi vincerà? In un primo tempo possiamo dare quasi per certa una vittoria del freddo. La vasta depressione gelida presente sulla Scandinavia coinvolgerà marginalmente anche la nostra Penisola con venti freddi nord-orientali prima dell’Epifania.

A seguire è tutto un rebus. Non lo diciamo per “glissare”, ma perchè effettivamente i modelli a nostra disposizione non danno una visione chiara dei possibili eventi futuri.

C’è una depressione molto fredda che a fasi alterne si materializza nelle nostre analisi proprio per il giorno della Befana. In questa circostanza sarebbe neve al nord e su parte del centro, quantomeno sulla fascia appenninica.

C’è poi l’ipotesi “spanciamento”: il freddo riuscirebbe ad entrare sull’Italia solo in una prima fase; in un secondo tempo potrebbe venire ricacciato verso est da un vortice polare in ripresa: una sorta di remake degli ultimi inverni, fallimentari sotto il profilo del freddo.

Se l’aria fredda fosse tanto audace da spingersi molto ad ovest, “la via del caldo” verrebbe ostruita da un’alta pressione in posizione defilata e non spanciante in Oceano. Per arrivare a ciò servirebbe però un vortice polare debole ed un conseguente getto molto fiacco.

Il freddo, quello vero, è li, a due passi, ma sembra che abbia timore ad entrare. Vedremo se nei prossimi giorni l’audacia del freddo aumenterà, scongiurando l’ennesimo “invernetto italiano”.
Autore : Paolo Bonino